In questo momento l’SPDR S&P 500 ETF (NYSE:SPY) è in rialzo di quasi il 95% rispetto ai minimi di marzo 2020 ed è comprensibile che alcuni investitori possano essere un po’ preoccupati per questa grande corsa, con l’S&P 500 che nella prima metà del 2021 ha guadagnato il 14,4%.
L’analista di Bank of America Stephen Suttmeier ha dato uno sguardo alla performance storica dell’S&P 500 e ha trovato almeno tre ragioni per cui la storia suggerisce che gli investitori dovrebbero comunque acquistare tranquillamente azioni in vista della seconda metà dell’anno.
1. Le buone performance del primo semestre sono un indicatore rialzista per il secondo
Storicamente, quando l’S&P 500 ha un rendimento del primo semestre superiore alla media, il 77% delle volte segue un rendimento del secondo semestre altrettanto superiore, ha affermato Suttmeier.
L’S&P 500 ha avuto in media un rendimento del 6,3% nel secondo trimestre dopo un solido primo semestre, ben al di sopra rispetto a un rendimento medio del secondo semestre dell’1,7% negli anni in cui i rendimenti del primo semestre sono inferiori alla media; il drawdown medio del secondo semestre per l’S&P 500 dal picco al minimo dopo semestri superiori alla media è del 6,6% rispetto a un drawdown medio del 10% dopo primi semestri inferiore alla media.
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2. Il primo anno del ciclo presidenziale è di buon auspicio per i rendimenti
Storicamente, la seconda metà del primo anno di mandato di un nuovo presidente degli Stati Uniti è stata deludente, generando un rendimento medio di appena l’1%; gli anni in cui il mercato ha ben performato nel primo semestre con un nuovo presidente, comunque, il rendimento medio nella seconda metà dell’anno è stato del 5,9%.
Dopo un primo semestre sopra la media durante il primo anno di un ciclo presidenziale, il 67% dei drawdown del secondo semestre è compreso tra lo 0 e il 5%, e il 78% dei drawdown è stato inferiore al 10%.
3. Primi semestri solidi buona notizia per i mercati rialzisti
Durante un mercato rialzista secolare, l’S&P 500 ha registrato un rendimento medio del 9,1% nel secondo semestre dopo un rendimento del primo semestre superiore alla media; in anni del genere, l’S&P 500 ha generato un rendimento positivo nel secondo semestre l’86% delle volte; l’S&P 500, inoltre, in anni così ha storicamente registrato soltanto un drawdown di almeno il 20% nel secondo semestre, ovvero il crollo di mercato del 1987.
Il punto di vista di Benzinga
Guardare alla storia del mercato può aiutare gli investitori a considerare le cose in prospettiva e può fornire alcune informazioni utili sulle tendenze del mercato; le performance passate, comunque, non sono necessariamente indicative del futuro, e sussistono innumerevoli variabili che incidono sui mercati statunitensi nel breve termine.