PARIS, 13 ottobre 2021 /PRNewswire/ — Mentre il mercato dell’arte di Hong Kong si sta sviluppando a un ritmo fenomenale, Londra è relativamente meno attraente di quanto non lo fosse dieci anni fa. Attualmente Christie’s, Sotheby’s e Phillips stanno vendendo una serie di capolavori occidentali (ad esempio di Basquiat, Still, Richter e Ghenie) più in Asia che a Londra, riflettendo quindi uno spostamento generale del mercato dell’arte globale verso l’Oriente. Artprice esamina più da vicino questo fenomeno nel suo ultimo rapporto sul mercato dell’arte contemporanea.
Fatturato d’asta del comparto dell’arte Hong Kong vs Londra
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Calmed Tensions (1937) di Wassily Kandinsky, 29,4 milioni di dollari da Sotheby’s Londra, il miglior risultato d’asta britannico da inizio anno:
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Secondo thierry Ehrmann, CEO e fondatore di Artmarket.com e del suo dipartimento Artprice: «Il Regno Unito (incidendo per il 17% sul fatturato d’asta mondiale nel primo semestre 2021) ha poco da temere dalla Francia (7%), ma osserva come Hong Kong (14%) stia attirando una quota sempre maggiore del mercato di fascia alta, in particolare le opere d’arte contemporanea e del dopoguerra che hanno un maggiore potere persuasivo. Da Londra mi aspetto uno sforzo comune per mantenere la presa su questo segmento del mercato».
Il mercato si sposta verso est
Il dipinto più importante di Gerhard Richter messo all’asta negli ultimi tre anni – Abstraktes Bild (649-2) (1987) – è stato venduto da Sotheby’s a Hong Kong per 28 milioni di dollari. Inizialmente commercializzato alla fine degli anni ’80 dalla galleria Löhrl a Düsseldorf, il quadro è stato rivenduto a New York dalla galleria Barbara Mathes. Tuttavia, il 6 ottobre del 2020 la casa d’aste di Patrick Drahi (Sotheby’s) ha scelto di inserirlo nella prestigiosa asta serale di Hong Kong dove ha fruttato 10 milioni di dollari in più della stima alta di 18 milioni di dollari.
L’itinerario di questo dipinto rispecchia chiaramente il successo di Richter sul mercato dell’arte internazionale, ma riflette anche una realtà fondamentale del mercato dell’arte globale: Hong Kong sta velocemente diventando ciò che New York era per gli artisti europei dieci anni fa, ovvero un formidabile acceleratore. Le maggiori case d’asta vedono Hong Kong come un nuovo mercato per le opere iconiche, ma anche un mercato in grado di spingere velocemente le giovani star emergenti.
Quest’anno, per la prima volta in assoluto, Christie’s e Sotheby’s hanno offerto in totale tre grandi opere di Jean-Michel Basquiat a Hong Kong, dove hanno raggiunto o notevolmente superato le loro stime. Complessivamente, i tre dipinti hanno generato oltre 100 milioni di dollari, un terzo del fatturato d’asta totale degli artisti da inizio anno. Hong Kong sta quindi diventando il secondo mercato mondiale per questo “diabolico” artista, dopo New York.
Due strutture completamente diverse
Sul piano politico, Londra e Hong Kong stanno entrambe vivendo un momento cruciale delle loro rispettive storie, ma mentre la prima assiste da cinque anni al declino delle sue vendite d’arte, la seconda sta registrando una crescita impressionante in questo settore.
Certo, i due mercati hanno ancora strutture molto diverse tra loro. Il Regno Unito vedrà anche la sua ex colonia guadagnare terreno in termini di fatturato d’asta per il comparto dell’arte, ma riesce ancora a mantenere un’offerta molto più dinamica e diversificata grazie alla sua lunga tradizione nel mercato dell’arte. La capitale britannica è al centro delle aste d’arte internazionale dal XIX secolo, mentre Hong Kong è diventata un importante polo del mercato soltanto a inizio millennio, ossia da non più di 20 anni.
Questo è più o meno il contesto del mercato dell’arte mondiale da cui riparte il Frieze Art Fair di Londra questa settimana, e non ci sono dubbi sul fatto che molti dei suoi organizzatori e partecipanti sperano di riportare Londra sotto i riflettori del mercato dell’arte internazionale, attraverso l’offerta di un giusto mix di opere antiche e ultra-contemporanee.
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