Elon Musk, il CEO di Tesla Inc. (NASDAQ:TSLA) nonché la persona più ricca al mondo, questa settimana ha perso la cifra record di 50 miliardi di dollari dopo che martedì le azioni del produttore di veicoli elettrici sono crollate per il secondo giorno consecutivo, secondo un report di Bloomberg.
Cosa è successo
Il crollo delle azioni Tesla è giunto in seguito a un sondaggio su Twitter di Musk, nel quale l’imprenditore ha chiesto ai suoi follower se avrebbe dovuto vendere il 10% delle sue azioni nella società.
Attualmente il patrimonio netto di Musk è di 323 miliardi di dollari; Jeff Bezos, il fondatore di Amazon.com Inc (NASDAQ:AMZN), segue Musk in seconda posizione con un patrimonio netto di 201 miliardi di dollari, secondo il Bloomberg Billionaires Index.
La perdita da 50 miliardi di dollari subita da Musk rappresenta il maggior ribasso di due giorni nella storia dell’indice; inoltre, la perdita da 35 miliardi di dollari registrata martedì da Musk rappresenta il maggior calo giornaliero di sempre dopo la perdita di 36 miliardi subita da Bezos dopo il divorzio da MacKenzie Scott nel 2019, secondo Bloomberg.
Perché è importante
Quest’anno Musk ha superato Bezos come persona più ricca al mondo grazie all’impennata delle azioni Tesla, dovuta ai risultati trimestrali e ai numeri di consegna straordinari; il rendimento del titolo da inizio anno si attesta al 40,3%.
Alla data del 31 dicembre 2020, Musk risultava detenere circa il 22,4% delle azioni Tesla, secondo un documento normativo depositato a febbraio dalla società.
Alla fine di ottobre Tesla è entrata a far parte del gruppo ristretto di poche società con un valore di oltre 1.000 miliardi di dollari in seguito alla notizia che l’azienda ha ottenuto il maggior ordine di sempre da parte della società di autonoleggio Hertz Global Holdings (OTC:HTZZ).
Il titolo Tesla sta riscontrando un grande interesse anche da parte degli investitori al dettaglio.
Movimento dei prezzi
Le azioni Tesla hanno chiuso la sessione regolare di martedì in rosso di quasi il 12% a 1.023,50 dollari.
Foto per gentile concessione di Steve Jurvetson tramite Flickr