Cosa è successo
Poco dopo che il terzo uomo più ricco del Messico, Ricardo Salinas Pliego, ha annunciato di essere al lavoro per rendere la sua banca, Banco Azteca, la prima nel Paese ad accettare Bitcoin (CRYPTO:BTC), il governo ha rilasciato una propria dichiarazione che rende nulle le sue affermazioni.
In una presentazione alla Financial Action Task Force, il ministro delle finanze messicano Arturo Herrera ha ribadito che l’uso delle criptovalute è vietato nel Paese e che è improbabile che tale divieto venga revocato nel prossimo futuro.
Perché è importante
Salinas, che ha un patrimonio netto di oltre 15,8 miliardi di dollari, ha dichiarato che il 10% del suo portafoglio liquido è investito nella criptovaluta leader di mercato.
“Ho investito molto tempo nello studio [di Bitcoin] e penso che sia un asset che dovrebbe far parte del portafoglio di ogni investitore”, ha affermato Salinas.
“È un asset che ha valore, valore internazionale, che viene scambiato con un’enorme liquidità a livello globale. E questa è una ragione sufficiente perché sia parte di ogni portafoglio, punto”.
Secondo Salinas, la fornitura limitata di 21 milioni di monete è la “parte chiave” della sua tesi su Bitcoin, mentre ritiene che tutte le valute fiat siano fraudolente a causa del deprezzarsi del loro valore dinanzi all’inflazione e ad altri fattori macroeconomici.
Sembra improbabile, comunque, che i suoi piani per portare Bitcoin al Banco Azteca si concretizzeranno in tempi brevi, vista la posizione adottata dalla Banca centrale messicana in tema di criptovalute.
“Le istituzioni finanziarie che conducono o offrono operazioni con asset virtuali senza autorizzazione violano i regolamenti e sono soggette alle sanzioni applicabili”, afferma il report del governo messicano.
Movimento dei prezzi
Martedì al momento della pubblicazione, Bitcoin scambiava a 36.031 dollari, in rialzo settimanale del 4,73%.