Sembra che la fine dei problemi di Celsius Network non sia all’orizzonte. Dopo aver dichiarato fallimento in base al Capitolo 11 della legge fallimentare statunitense, ora la piattaforma di prestiti in criptovaluta cambierà il suo modello di business verso i servizi di custodia crypto.
Cosa è successo
Secondo una registrazione inviata al New York Times da Tiffany Fong, il CEO di Celsius (CRYPTO:CEL) Alex Mashinsky avrebbe reso noti i piani per salvare l’azienda passando dal prestito alla custodia delle criptovalute.
Nella registrazione, Mashinsky e Oren Blonstein, un altro dirigente di Celsius, hanno difeso i loro piani dopo aver subito resistenze da parte dei dipendenti dell’azienda.
I due dirigenti hanno anche menzionato il nuovo progetto Kelvin, come l’unità di temperatura.
Una portavoce di Celsius ha affermato che la società di solito tiene riunioni interne per “prepararsi a tutti gli scenari”.
“I dipendenti sono al centro delle nostre iniziative”, recita il comunicato. “Continueremo ad affidarci a loro affinché ci aiutino a mettere in atto tutti i requisiti necessari per realizzare il piano di risanamento il più rapidamente possibile”.
Nel frattempo, è stata accolta la richiesta del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti di avere un verificatore indipendente che esamini i conti e le attività di Celsius in questa fase fallimentare. Il giudice capo Martin Glenn valuterà la possibilità di un’udienza il 14 settembre.
Our next hearing is currently scheduled for September 14, 2022. We look forward to continuing to keep our customers updated throughout our process.
— Celsius (@CelsiusNetwork) September 1, 2022
A novembre dell’anno scorso Celsius aveva acquistato per 115 milioni di dollari una startup israeliana di custodia GK8; questa potrebbe rientrare tra gli asset considerati nel fallimento di Celsius.
Foto: mundissima tramite Shutterstock
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