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Sembra non passi momento senza sentir pronunciare la parola NFT; gli asset digitali hanno preso d’assalto il mondo, registrando un boom in termini di popolarità. Personaggi famosi, imprenditori e persino politici stanno approfittando di questa febbre: Jack Dorsey, amministratore delegato di Block Inc. (NYSE:SQ) ed ex CEO di Twitter Inc. (NYSE:TWTR), ha venduto il primo tweet in assoluto per poco meno di 3 milioni di dollari; lo scorso febbraio Christie Group plc (LON:CTG) ha messo all’asta 5.000 opere d’arte digitali di Beeple, un artista originario del Wisconsin, con l’offerta di apertura fissata a 100 dollari.
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La collezione è stata poi venduta per 69 milioni di dollari.
OpenSea, il maggior marketplace aperto per token non fungibili (NFT) al mondo, nel terzo trimestre dell’anno scorso ha registrato un volume trimestrale di 10,7 miliardi di dollari — ben più della metà di quello riportato dal colosso dell’e-commerce eBay Inc. (NASDAQ:EBAY) nello stesso trimestre.
Dunque, cos’è un NFT?
NFT sta per token non fungibile: non fungibile significa essenzialmente unico o non intercambiabile. Un bene che non è fungibile non può essere scambiato arbitrariamente con un altro, poiché è unico nel suo genere; al contrario, un bene fungibile può essere indiscriminatamente scambiato con un altro. Se hai una banconota da 5 euro e la scambi con un’altra banconota da 5 euro, hai sempre 5 euro, dunque non cambia nulla. Lo stesso si può dire per Bitcoin (CRYPTO:BTC): un Bitcoin è uguale a qualsiasi altro Bitcoin.
Osservare i token non fungibili attraverso la lente del collezionismo d’arte è forse la metafora più semplice e, in effetti, in questo momento l’arte digitale è di gran lunga la manifestazione più popolare.
Possederne uno è come possedere un dipinto originale. Esiste una sola Monna Lisa, quella dipinta da Leonardo da Vinci. Esistono molte copie (manifesti, versioni digitalizzate, etc) ma solo una è l’originale. Un NFT fornisce una registrazione immutabile di proprietà, come una provenienza perfetta che non può essere falsificata.
Sebbene si tratti di una metafora popolare, in realtà non è così semplice; la Gioconda infatti è un oggetto fisico e la sua unicità è immediatamente evidente (tranne nel caso della contraffazione, che però è incredibilmente difficile da realizzare).
Ma l’immagine digitale di una scimmia, ad esempio, può essere semplicemente copiata e incollata, e la copia è esattamente la stessa, pixel per pixel. Quando si tratta di arte digitale, l’elemento preminente per gli NFT dunque riguarda soprattutto la registrazione della proprietà. Chi possiede l’originale non può subire la falsificazione o la copia del suo oggetto.
Probabilmente è la proprietà l’aspetto in cui si realizza maggiormente il potere degli NFT. I token non fungibili e l’innovazione apportata dalla blockchain possono permettere un collegamento più diretto tra artista e ammiratore, tra creatore e collezionista.
Molte aziende in diversi settori, dai gestori di fondi di investimento come Invictus Capital e il suo NFT Lab al marchio globale di abbigliamento Nike (NYSE:NKE) e la sua acquisizione di RTFKT, sono coinvolte sia nel lato artistico che in altri usi.
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