Sempre più spesso sentiamo parlare di metaverso. Dai progetti di criptovaluta ai brand famosi, tutti i player infatti sembranno magicamente attratti da questo nuovo mondo digitale dagli indefiniti contorni e significati.
Cerchiamo allora di fare un po’ di chiarezza e vediamo i progetti, come puoi entrare anche tu nel metaverso e quali meccanismi lo regolano.
Cos’è il metaverso?
Anche se il contenuto è quantomeno futuridico, non si può dire lo stesso del termine. Come spesso accade in ambito tecnologico, infatti, la parola “metaverso” è presa a prestito dalla letteratura di fantascienza.
Il primo metaverso fu coniato all’inizio degli anni ’90 da Neal Stephenson, che lo utilizzò nel suo romanzo Snow Crash; nell’immaginazione dell’autore si trattava di una dimensione mista dove la realtà virtuale 3D si integrava con il mondo fisico. Chi preferisce il grande schermo, può vederlo attraverso gli occhi di un grande maestro del cinema, Steven Spielberg, che nel film Ready Player One racconta attraverso i movimenti di camerca le realtà virtuali interconnesse.
Nel mondo delle aziende, NVIDIA Corp (NASDAQ:NVDA) ha recentemente parlato di uno spazio di realtà virtuale chiamato “onniverso”; tuttavia è stato Mark Zuckerberg il primo imprenditore a voler credere fino in fondo nel potenziale di questo mercato. Mell’ottobre dell’anno scorso infatti ha addirittura rinominato la sua azienda Meta Platforms Inc. (NASDAQ:FB), proprio a sancire la direzione futura della società.
Meta infatti ha lavorato a diversi prodotti per il metaverso in questi ultimi mesi. Assieme a Ray-Ban ha progettato gli smart glasses, che permettono di scattare fotografie e parlare attraverso gli altoparlanti; sta arrivando la piattaforma della società Horizon Worlds (che potrebbe diventare un marketplace) e intanto fa parlare il prossimo visore AR/VR Meta Cambria.
Durante il Meta Quest Gaming Showcase 2022 la produttrice esecutiva di Meta, Ruth Bram, ha poi ribadito che “il metaverso rappresenterà la prossima generazione di internet e la prossima evoluzione della tecnologia sociale”; tuttavia le novità si faranno attendere. “Sia l’hardware che il software richiedono un’importante mole di lavoro, per cui potrebbero essere necessari dai cinque ai dieci anni per portarlo in vita completamente”, ha riferito Bram.
Come funziona il metaverso?
Le identità virtuali, ossia gli avatar, non sono una novità; Second Life già da due decenni ormai permette ai propri utenti di costruire un’identità digitale in una realtà parallela.
Per capire le differenze abbiamo quindi contattato Luca De Dominicis, CEO di Dive!, che spiega: “Second Life sta a Decentraland come il Web 2.0 sta al Web 3.0. Nel primo devi affidarti a una struttura centralizzata, dove non possiedi i dati e le decisioni rispondono agli interessi degli azionisti; il secondo modello al contrario è decentralizzato, governato dalla community e soprattutto finanziariamente incentrato sulle criptovalute”.
Sempre De Dominicis prosegue: “Ci sono diversi altri aspetti non secondari che distinguono questi due ecosistemi, prima fra tutti la proprietà degli asset digitali; attraverso i token non fungibili infatti questa è passata nelle mani degli utenti. Diciamo che in generale il Web 3.0 apre a una molteplicità di attori molto più vasta, siano essi sviluppatori, investitori o semplici utilizzatori. E la gamma di esperienze offerte si espande di pari passo”.
Chi entra nel metaverso, oggi ne può fare esperienza attraverso visori di realtà virtuale e appositi guanti con sensori. Nei prossimi anni, però, ci aspettiamo un’esplosione di queste tecnologie; questo consentirà agli utenti di vivere esperienze sempre più immersive, dove si ridurrà progressivamente il confine tra il mondo “reale”, cioè quello fisico, e un mondo virtuale sempre più complesso.
Come posso entrare nel metaverso?
Tutti possono entrare nel Metaverso a patto di avere una connessione internet e velocità di navigazione adeguata. Un semplice login e la creazione del proprio avatar permettono quindi di partecipare ai mondi virtuali esplorando gli ambienti e interagendo con gli utenti in linea.
Un esempio recente è stato quello di McDonalds (NYSE:MCD); per celebrare il Capodanno lunare “con stile e innovazione”, il fast-food ha collaborato con il co-fondatore di Opening Ceremony, Humberto Leon, creando una collezione incentrata sull’anno della tigre.
Gli utenti potevano accedere da computer attraverso Spatial o AltspaceVR, realizzando un avatar a partire da una fotografia scattata dalla telecamera del pc; in alternativa potevano utilizzare dei visori di VR, che rendevano l’esperienza sicuramente più accattivante.
Anche se un visore di VR non è di per sé obbligatorio per entrare nel Metaverso, ogni mondo potrà poi decidere autonomamente le sue regole d’ingresso. Facendo due esempi noti, per entrare nel metaverso di Meta, oltre ad avere un account Facebook, sarà necessario utilizzare il visore VR Quest 2 di Oculus; Decentraland invece richiede che si possieda un wallet e l’intero ecosistema si basa sulla criptovaluta MANA.
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Opportunità e rischi per investire nel metaverso
Dal lancio di Second Life nel 2003 il settore del metaverso ha attraversato ere geologiche; questo sia quanto a tecnologia che per quanto riguarda le dimensioni del mercato, il cui ritmo di crescita sembra aumentare giorno dopo giorno. Roblox (NYSE:RBLX) infatti ha raggiunto una capitalizzazione di mercato pari a $39 miliardi in occasione della sua IPO; solo pochi mesi fa intanto un appezzamento di terra virtuale su Sandbox è stato venduto per l’equivalente di $450.000 in ETH. Mark Zuckerberg già parla dei piani di royalties nel suo metaverso, Microsoft (NASDAQ:MSFT) invece ha annunciato l’acquisizione di Activision Blizzard per $68,7 miliardi; i grandi brand intanto accorrono per tutelare i propri marchi anche nell’universo virtuale.
Siamo di fronte ad un mercato sicuramente promettente e ancora molto difficile da quantificare. Le opportunità non sono più riservate solo alle aziende, ma si estendono ai retail, che possono decidere di acquistare terreni o beni virtuali (come gli NFT) per realizzare forme di investimento alternative.
Allo stesso tempo, la possibilità di poter esplorare mondi meravigliosi normalmente inaccessibili potrebbe spingere le persone ad isolarsi e coltivare sempre di più relazioni sociali che non si traducono nel mondo fisico. Gli individui rischiano di trovarsi così più soli, ma anche più vulnerabili di fronte alle truffe e furti di criptovalute.
A chi vuole avventurarsi in questo nuovo pionieristico mondo consigliamo quindi, come sempre, di studiare ed informarsi; come faremmo per ogni investimento nel mondo fisico e ancor più in mercati poco regolamentati.
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