Sono trascorsi diversi anni dal momento in cui furono lanciate sul mercato le prime carte di pagamento prepagate in valuta digitale: erano quei modelli che consentivano il caricamento con delle risorse crittografiche per poter portare a termine una serie di acquisti. Al giorno d’oggi, infatti, c’è un’ampia varietà di scelta da questo punto di vista, visto che ci sono numerose tipologie di carte, di cui alcune funzionano andando a usare la rete di pagamento Mastercard, mentre altre sfruttano la rete di pagamento Visa.
In seguito al lancio sul mercato di carte sempre più innovative, che in alcuni casi permettono di sostenere le organizzazioni No Profit, come le carte crittografiche, ecco che le aziende hanno preso come abitudine quella di proporre una serie di premi di criptovaluta per gli utenti in seguito a ogni acquisto.
Uno studio che è stato portato a termine di recente, ha messo in evidenza come un gran numero di americani sarebbe più che d’accordo con un sistema di ricompense crittografiche legato all’uso delle proprie carte. Basti pensare come degli oltre 1000 americani che usano il sistema Amazon Mechanical Turk, ben il 14% vorrebbe ricevere dei premi in criptovalute dalla propria carta di credito.
Da una delle ultime indagini e analisi che sono state svolte, pare che le carte di credito si possano considerare come la soluzione maggiormente diffusa nel momento in cui c’è la necessità di effettuare un pagamento di un bene o di un servizio e quando le carte di credito sono seguite da delle carte di debito. Utilizzare il contante è ormai una pratica sempre più in disuso e si spiega anche con il fatto che gli utenti che hanno usufruito di servizi di pagamento con carte, lo hanno fatto molto più di frequente proprio per via del fatto di poter ricevere premi e carte che non prevedono delle commissioni annuali.
La svolta dall’Indonesia
Pare che ci sia un altro Paese che stia mostrando un fortissimo interesse nei confronti delle valute digitali: stiamo parlando dell’Indonesia, che intanto deve affrontare l’emergenza terremoti. In base a un rapporto che risale a pochi giorni fa, relazionato dalla startup australiana di educazione blockchain Coinformant, l’Indonesia sembra una delle nazioni più attive in riferimento all’interesse per le criptovalute.
In base a quanto emerge da questo rapporto, infatti, sembra proprio che in Indonesia sia stato toccato un altissimo punteggio di interesse crittografico. La ricerca in questione si è basata sulla combinazione di quattro elementi, ovvero il quantitativo di ricerche sul motore di ricerca di Google, il numero di articoli crittografati che sono stati pubblicati, l’incremento del grado di coinvolgimento e la proprietà delle valute digitali.
Tra le altre cose, il Cile è subito dietro all’Indonesia in questa speciale classifica, totalizzando un punteggio pari a 5,26, mentre l’Argentina si piazza al terzo posto con un punteggio pari a 4,79. In base ai dati della ricerca di una piattaforma come BuzzSumo, Coinformant ha effettuato alcuni calcoli che hanno svelato come in Indonesia ci sia un netto aumento delle persone che hanno cominciato a interagire con degli articoli sulla criptovaluta anno su anno.
Alcuni dati? Basti pensare come il quantitativo di articoli crittografici che sono stati pubblicati in Indonesia ha fatto registrare un incremento pari al 133%, anche se in realtà la Finlandia è al primo posto in questa speciale classifica, con un aumento pazzesco pari al 725%. Infine, l’Indonesia si è collocata al secondo posto come Paese con il punteggio maggiore dal punto di vista dell’incremento delle ricerche su Google in riferimento alle valute digitali nel corso dell’ultimo anno. L’incremento delle ricerche è stato pari al 572%. In base a quanto è stato riferito, solamente il Cile ha saputo fare meglio dell’Indonesia, facendo registrare un trend in aumento pari al 707% su base annua.