Kent Hargis e Sammy Suzuki, Co-Chief Investment Officers–Strategic Core Equities di AllianceBernstein, spiegano che bisogna andare oltre i classici titoli difensivi e puntare su qualità e valutazioni, anche nel tech
Quest’anno tre potenti forze hanno scatenato una tempesta di volatilità sui mercati azionari. Le speranze di una ripresa accelerata dopo due anni di pandemia sono sfumate drammaticamente a inizio 2022 e la netta impennata dell’inflazione sta minacciando la crescita globale. L’invasione russa dell’Ucraina ha peggiorato la situazione e aggravato i rischi geopolitici. E ora che le banche centrali alzano i tassi si teme che un errore di valutazione possa gettare il mondo in una fase di stagflazione e trainare ulteriormente al ribasso le quotazioni.
SBAGLIATO RIDURRE L’ESPOSIZIONE AZIONARIA
Secondo Kent Hargis e Sammy Suzuki, Co-Chief Investment Officers–Strategic Core Equities di AllianceBernstein, i mercati stanno cercando di scontare le conseguenze sulle singole aziende. Nette oscillazioni sono frequenti e l’indice S&P 500 si è mosso al rialzo o al ribasso di oltre l’1% in ben 44 sedute. La volatilità dovrebbe rimanere elevata e la tentazione di ridurre l’esposizione azionaria potrebbe essere forte. Ma in questo modo, avvertono i due esperti di AllianceBernstein, gli investitori rinuncerebbero a un ampio potenziale di rendimento. Quando i rischi caleranno, i mercati azionari potrebbero recuperare terreno…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.