I listini del Vecchio Continente iniziano la giornata in deciso calo, sulla scia dei ribassi di Wall Street. Pesano il sell off generalizzato sui titoli di Stato. Spread sopra i 100 pb
Quella di ieri è stata la peggiore seduta di febbraio per gli indici azionari a Wall Street, con il Nasdaq Composite che ha registrato il maggior calo in quattro mesi, chiudendo a -3,52%. E la giornata comincia in rosso anche sui listini europei: Milano in avvio di contrattazioni segna -1,46%, Francoforte -1,18%, Parigi -1,29%, Madrid -1,49% e Londra -1,16%. La Borsa di Tokyo ha archiviato la giornata in pesante calo, con l’indice Nikkei a -3,99%. Forti vendite anche sulle altre piazze asiatiche.
VENDITE A WALL STREET
A pesare i timori di inflazione con l’alto rendimento dei titoli di Stato, ai massimi da oltre un anno, con il decennale Usa salito fino all’1,6%, sopra il rendimento da dividendo dello S&P 500 (-2,45%) e facendo, di fatto, concorrenza alle azioni. Il settore tecnologico conferma le difficoltà riscontrate nei gironi scorsi, ma tutti gli 11 settori dello S&P 500 hanno chiuso sotto la parità. Il Dow Jones ha ceduto 559,85 punti, l’1,75% dalla chiusura record di mercoledì. Nei giorni scorsi Powell ha interpretato l’aumento dei rendimenti come conseguenza dell’ottimismo sulla ripresa economica. Ma molti operatori sono convinti che un rimbalzo dell’economia comporti una crescita dell’inflazione, con una conseguente riduzione delle politiche accomodanti da parte delle banche centrali…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.