Secondo Nicolas Forest (Candriam) solo la gestione attiva può sbloccare il potenziale offerto da questa asset class e capitalizzare al meglio le occasioni in termini di duration, valuta, valore relativo ed ESG
La persistente inflazione, a livelli mai visti negli ultimi decenni, ha propiziato aumenti dei tassi che non si vedevano da tempo, con significativi impatti negativi sui rendimenti nella maggior parte delle asset class. All’orizzonte si delinea un’ulteriore decisa stretta delle banche centrali che potrebbe comportare un considerevole raffreddamento delle economie globali. “Questi livelli di rendimento nel reddito fisso non si vedevano da dieci anni mentre crescono i rischi di rallentamento macroeconomico. Questo potrebbe rivelarsi un punto di ingresso molto interessante per il debito sovrano globale”, fa sapere Nicolas Forest, Global Head of Fixed Income di Candriam.
IL DEBITO SOVRANO, LA COPERTURA PIÙ EFFICACE CONTRO LE RECESSIONI
L’indicazione del manager poggia sulla convinzione che le obbligazioni sovrane possano offrire un’esposizione al rialzo in un contesto macroeconomico meno favorevole alla maggior parte delle altre asset class in previsione di uno scenario disinflazionistico con crescita rallentata (o persino negativa). “Durante le fasi di rallentamento economico i titoli azionari e quelli del credito tendono a soffrire mentre si assiste ad un calo e ad un appiattimento della curva dei rendimenti, con ricadute positive sui prezzi dei bond che si muovono in direzione opposta ai tassi: di norma, il debito sovrano è la copertura più efficace contro le recessioni”, spiega Forest…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.