Per il terzo anno consecutivo, l’occupazione in Italia ha registrato una crescita. Tuttavia, l’assunzione di giovani lavoratori rimane un problema significativo.
Cosa è successo
L’occupazione in Italia ha registrato un aumento per il terzo anno di fila, un fenomeno che non si verificava da molto tempo. Il tasso di disoccupazione continua a diminuire, con un aumento significativo del numero di persone che trovano lavoro, in particolare nel sud del paese, tra gli italiani, le giovani donne e gli uomini anziani.
Nel 2023, il numero di occupati è aumentato di 481mila posti di lavoro rispetto al 2022 (+2,1% in un anno). Il tasso di occupazione per le persone di età compresa tra 15 e 64 anni è salito al 61,5% (+1,3 punti percentuali), mentre il tasso di disoccupazione è sceso al 7,7% (-0,4 punti). Il numero di disoccupati è sceso sotto i due milioni, a 1 milione 947mila (-81mila unità).
Nonostante questi dati positivi, il Ministro del Lavoro, Marina Calderone, ha sottolineato che “I dati positivi non devono distogliere la nostra attenzione costante sugli elementi di criticità. Mi riferisco per esempio al disallineamento, ancora da colmare, tra le competenze richieste dalle imprese e le qualifiche dei lavoratori occupabili”.
Perché è importante
La situazione dei giovani rimane complessa, se non problematica. Non solo i tassi di occupazione rimangono più bassi rispetto ad altre fasce d’età, ma l’aumento dell’occupazione ha riguardato principalmente le fasce d’età più avanzate. Le persone tra i 25 e i 34 anni hanno visto un aumento del 2,1% nel loro tasso occupazionale, trainate da un +2,7% delle donne. La crescita più significativa rimane quella dei maschi tra i 50 e i 64 anni, con un +2,4%.
Confesercenti ha rilasciato una nota in cui afferma che sono necessarie agevolazioni che favoriscano l’assunzione di giovani. “La crescita del numero di lavoratori è certamente un fatto positivo: l’aumento degli occupati è un elemento chiave, in questa fase, per sostenere il reddito delle famiglie e, quindi, i consumi. Bisogna però agire per moderare il progressivo invecchiamento della forza lavoro – commenta Confesercenti – dobbiamo contrastare questa tendenza con strumenti ed agevolazioni che favoriscano l’assunzione di giovani, magari proseguendo in prospettiva con la staffetta generazionale a fronte di pensionamenti anticipati”.