In termini di allocazione, la casa d’investimento, ha mantenuto stabile l’asset allocation con una modesta sottoponderazione azionaria (sottopesando gli Stati Uniti) e una sottoesposizione al dollaro
Mentre resta estremamente incerta l’evoluzione delle trattative commerciali tra gli Stati Uniti l’Europa e la Cina, l’amministrazione statunitense potrebbe aprire un nuovo fronte relativo ad altre voci della bilancia dei pagamenti con la sezione 899. È l’avvertimento che lancia Benjamin Melman, Global CIO di Edmond de Rothschild AM. “Si tratta di un disegno di legge che consentirebbe al Tesoro USA di introdurre una sovrattassa sui flussi di capitale provenienti da investimenti (dividendi o interessi) posseduti da non residenti in Paesi che applicano imposte “discriminatorie” su beni e servizi statunitensi” spiega il manager.
UN’ULTERIORE FONTE DI INCERTEZZA
Se nella prossima discussione al Congresso non si chiarirà l’ambito di applicazione di queste attività, potrebbero generarsi volatilità tra gli asset statunitensi e possibili misure di ritorsione da parte degli altri paesi. In pratica un’ulteriore fonte di incertezza per gli investitori già preoccupati da molti altri aspetti. Dall’evoluzione dei negoziati commerciali in corso (deraglieranno o si intensificheranno?) ai contraccolpi all’economia USA nel secondo semestre a causa dei dazi. Senza trascurare il mercato obbligazionario statunitense sotto pressione per finanziare un crescente deficit pubblico, considerando che quest’ultimo è già incredibilmente alto (7,2% nel 2024). Il tutto mentre gli investitori internazionali – già molto esposti al dollaro – dovranno valutare se aumentare ulteriormente la loro esposizione al biglietto verde: una decisione complicata visto che significherebbe finanziarie un profondo deficit delle partite correnti (3,9% nel 2024)…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.