Carlo Benetti, Market Specialist di GAM SGR, analizza la nuova fase di de-globalizzazione e l’impatto dell’inflazione sul lato dell’offerta, ed esprime una preferenza per le azioni come forma di protezione
La libertà di movimento di capitali, merci e persone ha avuto nei secoli un andamento simile alle maree, con innalzamenti seguiti da arretramenti. La globalizzazione non è un fenomeno nuovo, la prima risale all’antica Roma, con la realizzazione del sistema stradale iniziata nel terzo secolo avanti Cristo e fondata sulla forza economica e militare. Il nuovo arretramento della marea coincide con la deglobalizzazione che sembra annunciarsi, l’ordine globale smette di convergere e si frantuma, gli antagonismi tra paesi o blocchi prevalgono sulla cooperazione e isolamenti sospettosi producono nuove inefficienze e maggiori costi.
INFLAZIONE NUOVA PROTAGONISTA
Parte da qui un commento di Carlo Benetti, Market Specialist di GAM SGR, che segnala il rapido balzo dell’inflazione negli Stati Uniti dal 2011 ai massimi da quarant’anni sulla spinta di tre fattori eccezionali e temporanei: le misure di sostegno a consumatori e piccole imprese, la carenza di manodopera, con molti lavoratori a casa per il Covid e, potentissima terza forza, la sorprendente ripresa della domanda che ha trovato impreparata l’offerta. Questo ha generato la “supply-side inflation”, secondo Benetti vera protagonista della scena economica. I banchieri centrali a partire dalla Fed sono preoccupati e intendono procedere con decisione, alzando i tassi e riducendo i bilanci gonfiati dagli acquisti di titoli…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.