Un commento di Marco Piersimoni (Pictet Asset Management) passa in rassegna tutte le ragioni per escludere una replica delle dot.com rilevando che le valutazioni apparentemente elevate corrono oggi in realtà meno degli utili
Le performance dei titoli tecnologici USA hanno riportato alla memoria la storica bolla delle dot com, ma rispetto ad allora le cose sono molto diverse, perché oggi l’avanzata è sostenuta da una solida dinamica degli utili che crescono ancor più velocemente. A sgomberare il campo dai fantasmi del passato c’è una lunga lista di segnali che sembrano escludere il rischio di una bolla speculativa. Una delle aziende simbolo del momento è Nvidia, riuscita a superare la soglia dei 3.000 miliardi di dollari di capitalizzazione come solo Apple e Microsoft. Investitori e analisti si chiedono se siamo in presenza di una nuova bolla, ma la risposta è che non se ne riscontrano i segnali. Pur a fronte di valutazioni azionarie la crescita delle quotazioni oggi è assistita da un corrispondente se non ancor più sostenuto aumento degli utili.
NESSUN ECCESSO DI VALUTAZIONI, SUPPORTATE DALLA CORSA DEGLI UTILI
Lo sottolinea in un commento Marco Piersimoni, Co-Head Euro Multi Asset di Pictet Asset Management, secondo cui va prima di tutto capito se vi sia un eccesso di valutazione, condizione necessaria ma non sufficiente. Infatti occorre anche valutare se le proiezioni future sugli utili siano realistiche e se gli investitori diventino irrazionali ricorrendo a un eccesso di leva e tollerando livelli di rischio molto alti. Negli USA il rapporto prezzo/utili è vicino a 21 volte, ampiamente sopra la media degli ultimi dieci anni, mentre l’extra rendimento alle obbligazioni governative reali a 10 anni è sui minimi di due decenni. Valutazioni elevate ma sotto quelle del 2000. Le quotazioni sono inoltre supportate per i tecnologici del Nasdaq da una crescita di pari passo degli utili, aumentati 11 volte negli ultimi 20 anni, il che ha tenuto il rapporto prezzo/utili sostanzialmente stabile…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.