Von der Leyen gli ha chiesto di occuparsi della competitività europea, ma potrebbe essere un grimaldello per influire sulla riscrittura del Patto di Stabilità e portare avanti l’Unione fiscale, con implicazioni epocali
Europa e USA sono ormai alla fine del tunnel di alta inflazione e alti tassi necessari a contrastarla, ma l’ultimo tratto del percorso si prospetta lungo e l’Europa, a differenza dagli USA, ci arriva con il fiato corto. L’America si prepara all’atterraggio morbido con economia a imprese in salute, sostenute dalla tenuta di consumi e investimenti, l’inflazione è rientrata sostanzialmente consentendo ai tassi di interesse reali fissati dalla Fed di tornare ampiamente in territorio positivo. Il debito federale è a livelli stratosferici, ma questo non toglier appeal ai Treasury, grazie anche a un dollaro forte. Resta l’incognita di un anno elettorale tra i più imprevedibili dal dopoguerra.
COME ANDARE AVANTI DOPO IL COLPO DI RENI SU PANDEMIA E GUERRA
In Europa invece l’economia arranca, con l’attività di servizi e manifattura misurata dagli indici PMI in netta contrazione dopo una prima parte dell’anno positiva oltre le attese, i tassi reali sono ancora negativi nonostante la BCE li abbia alzati ai massimi da quando esiste l’euro, e resta divisa sul problema dei problemi: come rafforzare l’Unione in modo strutturale e permanente dopo il colpo di reni con cui ha reagito al doppio shock della pandemia prima e della guerra in Ucraina con il conseguente caro energia dopo…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.