Secondo Reuters, Pechino avrebbe imposto ai data center finanziati dallo Stato di usare solo chip domestici, azzerando le speranze di Nvidia di rientrare nel mercato
“Lo spero. Lo spero davvero. Ma quella è una decisione che spetta al presidente Trump“. Così, pochi giorni fa, Jensen Huang rispondeva a chi gli chiedeva se i nuovi chip Blackwell di Nvidia potessero tornare a essere venduti in Cina. Un auspicio, più che una previsione, che oggi suona come una doccia fredda, vista la notizia divulgata da Reuters in queste ore che, di fatto, chiuderebbe la porta a ogni tecnologia straniera.
IL NUOVO MURO DI PECHINO
Stando alla nota agenzia, la Cina avrebbe appena ordinato ai data center finanziati con fondi pubblici di utilizzare esclusivamente chip nazionali per l’intelligenza artificiale.
Le autorità avrebbero inoltre imposto ai gestori dei data center ancora in costruzione, e non oltre il 30% dello stato di avanzamento, di rimuovere eventuali chip stranieri già installati o di annullare gli ordini in corso. Un’indicazione che, di fatto, escluderebbe colossi come Nvidia, AMD e Intel da uno dei mercati più ricchi del mondo.
La mossa, scrive Reuters, potrebbe rappresentare il passo più deciso compiuto finora dalla Cina per liberarsi dalla dipendenza tecnologica occidentale. Il tutto arriva proprio nel momento in cui Washington e Pechino avevano dato segnali di distensione, dopo mesi di tensioni sui dazi commerciali e sulle restrizioni all’export dei semiconduttori…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.