Wellington Management, in un commento di Martin Harvey, vede anche prospettive migliorate per le obbligazioni. La svolta espansiva in Germania aumenta il potenziale di crescita europeo
Dopo poco più di 100 giorni del secondo mandato di Trump, gli investitori globali potrebbero essere costretti a rivedere alcune convinzioni di lungo corso che hanno finora guidato le allocazioni di portafoglio, anche sul mercato azionario europeo. L’amministrazione USA è stata audace nei suoi annunci iniziali, i mercati azionari stanno reagendo alle potenziali conseguenze negative e sembrerebbe che anche l’amministrazione USA l’abbia capito. Ma i dazi medi restano elevati, al 10-15%, e avranno un impatto su crescita e inflazione, con effetti che sembrano più pronunciati sulla seconda. Ma resta molta incertezza su come questi fattori si trasmetteranno all’economia e i mercati dovranno fare i conti.
LE POLITICHE DI TRUMP RIDUCONO L’ESPOSIZIONE USA DEGLI INVESTITORI
Lo sottolinea un contributo sulle prospettive per gli investitori globali nell’attuale contesto a cura di Martin Harvey, Fixed Income Portfolio Manager di Wellington Management, rilevando che il dollaro si è indebolito in risposta, sollevando interrogativi su come gestire l’esposizione alla valuta americana, supportata negli ultimi 5-10 anni dall’idea dell’eccezionalismo USA che ha guidato la sovra performance del mercato azionario. Le partecipazioni USA di investitori azionari europei sono passate dal 15% al 30% negli ultimi 10-15 anni, ma una delle colonne portanti dell’attuale amministrazione USA è la riduzione del disavanzo commerciale e del deficit delle partite correnti, il che implica inevitabilmente minori investimenti stranieri…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.