Fonti vicine a piazzetta Cuccia spiegano a Financialounge.com che i vertici dell’istituto continueranno a difendere una posizione di reale vantaggio per gli azionisti nel confronto tra le operazioni Mps/Mediobanca e Mediobanca/Banca Generali. E che nella partita gioca un ruolo pesante la politica
Il saggio non parla, medita. Lo stile e l’aplomb di Enrico Cuccia aleggiano ancora potentemente sulla sede della merchant bank meneghina al centro di numerose relazioni che toccano la finanza e la politica. Dopo la presentazione dei dati e delle visioni agli analisti lunedì scorso, quando l’ad Alberto Nagel ha illustrato alcune anomalie nell’ops di Mps, si è sviluppata una giostra di prese di posizioni. Prima le dichiarazioni di Luigi Lovaglio, ad di Montepaschi, poi quelle di Francesco Gaetano Caltagirone, azionista sia di Mps che di Mediobanca, che non hanno però scalfito le impostazioni di fondo di piazzetta Cuccia.
“GLI AZIONISTI VALUTERANNO L’OFFERTA MIGLIORE”
“Le dichiarazioni e le accuse mosse ai vertici di Mediobanca – rivela una fonte vicina all’istituto sentita da Financialounge.com – vanno sfrondate e collocate nel giusto quadro. Ci sono interessi che vedono in campo, come giocatore, anche il governo, che invece dovrebbe essere l’arbitro della contesa”. Per piazzetta Cuccia non è il momento di prendere iniziative estemporanee per criticare o reagire, piuttosto è il tempo della riflessione, per concentrarsi con serenità sui numeri. “Saranno i numeri a parlare chiaro e gli azionisti potranno così valutare quale sia l’offerta migliore”…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.