A pesare in negativo sulle quotazioni, sono state la stretta della Cina e la proposta dagli Stati Uniti, che vuole maggiori controlli sugli scambi sopra i 10mila dollari
Settimana di ribassi per il Bitcoin, sceso in cinque giorni di quasi il 30% a circa 36.000 dollari, dopo essere crollato, mercoledì scorso, a 30.445 dollari. A pesare in negativo sulla quotazione della criptovaluta, sono state la stretta della Cina e quella proposta dagli Stati Uniti, che vuole maggiori controlli sugli scambi.
LA PROPOSTA DEGLI USA
Gli Stati Uniti starebbero pensando a più controlli per le transazioni in Bitcoin: tutti i pagamenti in criptovalute superiori a 10mila dollari, dovrebbero essere riportati all’Irs, l’Agenzia delle entrate statunitense. Anche la decisone di Tesla, di non accettare più il Bitcoin come forma di pagamento per l’acquisto di auto, perché poco sostenibile, ha contribuito a far scendere la quotazione della valuta elettronica…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.