A sei settimane dalle elezioni americane, Albert Chu (Man Group) analizza quali saranno i probabili vincitori e vinti sul mercato delle materie prime dopo il voto delle presidenziali Usa del 5 novembre
A mano a mano che le elezioni presidenziali statunitensi del 5 novembre si avvicinano, l’interazione tra politica e investimenti nelle materie prime presenta sfide e opportunità. Secondo Albert Chu, gestore di portafoglio specializzato in strategie sulle risorse naturali e Jon Lahraoui, direttore del credito discrezionale presso Man Group, l’oro e le energie rinnovabili sono ben posizionati per beneficiare delle tendenze attuali, mentre il contesto più ampio delle commodities richiede un’attenta analisi del protezionismo e dei cambiamenti di politiche.
LE TENDENZE DI LUNGO TERMINE DELLE TENSIONI GEOPOLITICHE
Le conclusioni dell’esperto partono da alcuni dei tratti distintivi dell’investimento in materie prime, in particolare l’ampia dispersione dei rendimenti dovuta a fattori specifici e gli impatti della geopolitica sulle dinamiche di domanda e offerta. “La tendenza di lungo termine delle tensioni geopolitiche delinea una maggiore frammentazione e multipolarizzazione con effetti diversi su tutti i settori. E’ tuttavia probabile che entrambi i partiti (Democratico e Repubblicano) mantengano un atteggiamento protezionistico” fa sapere Chu…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.