Secondo AlmaLaurea, il gender pay gap penalizza le libere professioni: una psicologa prende 325 euro meno di un collega maschio
Faticano a fare carriera, ma anche – cosa ben più grave – a trovare un’occupazione. Che le donne italiane siano cronicamente penalizzate nell’accesso al lavoro non è una novità, ma oggi un’indagine è in grado di misurare la durata del limbo che le separa dal conseguimento del titolo di studi al primo impiego.
L’INDAGINE DI ALMALAUREA
Ci ha pensato AlmaLaurea, che ha unito i dati sull’età media dei laureati di ambo i sessi a quella dell’ingresso nel mondo del lavoro per donne e uomini. Ne risulta che, fatta eccezione per le specialiste in contabilità (commercialisti e simili) e per le veterinarie, la popolazione femminile fatica a immettersi nel mercato molto più di quella maschile. Ma quanto?
Secondo le rilevazioni che il consorzio ha trasmesso al Sole 24 Ore, in alcuni casi il divario sul tempo intercorso tra laurea e prima occupazione è irrisorio: 0,2 mesi per gli ingegneri gestionali e industriali (5,5 mesi per gli uomini e 5,7 per le donne); un mese per i medici generici (9,3 a 10,3) e gli avvocati (20,8 a 21,8) e 1,2 mesi per i biologi (11,7 a 12,9) e i farmacisti (6,4 a 7,6). In altri casi, invece, la forbice si allarga nettamente, come per le professioni infermieristiche, dove i maschi impiegano quasi sei mesi in meno (6,4 a 12,1) per avere il primo contratto…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.