Dai verbali del FOMC di metà giugno esce una Fed ancora insoddisfatta dei progressi, soprattutto sul fronte dell’occupazione, ma pronta ad agire se si materializzano rischi, di inflazione o di instabilità finanziaria
La Federal Reserve non è ancora pronta a ridurre lo stimolo monetario, perchè i progressi sul fronte della ripresa sono ancora insufficienti, soprattutto in termini di aumento dell’occupazione, ma resta pronta ad intervenire se si materializzano rischi, a cominciare dall’inflazione, ma anche di altra natura, che possano mettere a repentaglio la stabilità finanziaria. E’ il quadro che emerge dalla lettura dei verbali della riunione del FOMC di metà giugno, resi noti mercoledì 7 luglio a mercati americani ancora aperti, che Wall Street ha segnalato di apprezzare, visto che S&P 500 e Nasdaq sono andati a ritoccare i massimi, a livello intraday per il secondo, e che i rendimenti dei Treasury hanno puntato al ribasso avvicinandosi all’area 1,3%.
UNA FED SOSTANZIALMENTE DIVISA MA CAUTA
I verbali hanno fotografato una Fed sostanzialmente divisa, tra timori per l’inflazione e la stabilità finanziaria e preoccupazioni sulla necessità di un approccio ‘paziente’ per dare alla ripresa il fiato necessario per proseguire, soprattutto in termini di creazione di occupazione. In ogni caso, sempre dalla lettura dei verbali, emerge un certo consenso sulla possibilità che la riduzione degli acquisti da parte della banca centrale possa partire un po’ prima di quanto anticipato. Certamente non una linea da falchi aggressive, e infatti l’azionario ha proseguito nella traiettoria al rialzo mentre i rendimenti dei Trasury sono scesi ai minimi da molti mesi…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.