Darren Williams, di AllianceBernstein, sottolinea la spinta che potrebbero dare alla ripresa economica le grandi risorse accumulate dalle famiglie dei Paesi sviluppati nel 2020, ma avvisa che non è facile mobilitarle
Nel 2020, l’anno della pandemia, i risparmi delle famiglie dei Paesi sviluppati sono aumentati notevolmente, arrivando al 10% del PIL aggregato. Nel 2021, con la progressiva rimozione delle restrizioni alle attività economiche e sociali e lo sblocco della domanda inespressa, quest’accumulo di risparmio darà probabilmente impulso ai consumi, ma il deterioramento dei conti pubblici e la distribuzione disomogenea dell’eccesso di risparmio indicano che l’impatto sarà verosimilmente inferiore a quanto suggerito dal dato. Gran parte della crescita post-pandemia è artificiale e riflette molto il raffronto con la profonda recessione indotta dai lockdown. Una vera sorpresa al rialzo richiede di più, ad esempio lo sblocco dei risparmi forzati delle famiglie.
RISPARMI AUMENTATI QUASI DEL 20%
Lo sostiene un’analisi firmata da Darren Williams, Director—Global Economic Research di AllianceBernstein, che stima un’accelerazione della crescita del risparmio lordo delle famiglie dei mercati sviluppati dal +11% del 2019 al +19% del 2020. Le disponibilità di cash e i depositi bancari delle famiglie sono aumentati da 1.400 miliardi di dollari alla fine del 2019 a 4.300 miliardi di dollari alla fine dello scorso anno, un incremento pari al 10% circa del PIL aggregato. Se tutto questo risparmio fosse speso nei prossimi due o tre anni, argomenta Williams, darebbe una notevole spinta alla crescita economica…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.