Nikolaj Schmidt, Chief International Economist di T. Rowe Price, traccia un quadro cupo ma nota che l’umore non può peggiorare molto, gli investitori hanno già venduto e forse non servono tante buone notizie per la rimonta
I trend che hanno reso difficile la prima parte del 2022 non si sono attenuati dopo l’estate e restano pochi motivi per essere ottimisti su economie e mercati. I dati suggeriscono che le speranze di crescita si fanno sempre più flebili e che siamo sull’orlo di una recessione globale. Intanto le banche centrali hanno deciso che l’inflazione è una sfida quasi esistenziale: deve scendere e deve farlo ora. Con previsioni fosche per l’economia globale e banche centrali con atteggiamento da falco, i luoghi in cui rifugiarsi sono stati davvero pochi, dopo che tutte le principali asset class sono state colpite da perdite evidenti.
TEMPI MIGLIORI SOLO IN FUTURO
T. Rowe Price, in un commento dal titolo “Kryptonite per i mercati” a cura del Chief International Economist Nikolaj Schmidt, prevede che dovremo affrontare prospettive cupe per qualche tempo ancora, anche se oltre queste nubi scure si intravedono i contorni di tempi migliori. L’economia globale è stata colpita da una serie di shock sistemici, colpi così profondi che si sono consolidati e i cui postumi potrebbero durare a lungo. La sfida principale è rappresentata dalle banche centrali e dagli strumenti messi in campo contro l’inflazione…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.