I dazi del Trump-bis hanno scombussolato le Borse e hanno spaventato le economie di moltissimi Paesi, Stati Uniti compresi, dove persino i fedeli del tycoon sembrano non essere più molto sicuri di queste scelte
Sì-no-forse, saccopieno-saccovuoto-saccomezzo, carta-forbice-sasso… Li conoscete, vero? Sono tutti giochi semplici, ottenuti da nient’altro che un paio di regole e dal nostro corpo. Nel primo non si può rispondere con ‘sì’, ‘no’ e ‘forse’ alle domande che ci vengono poste; nel secondo bisogna piegarsi o stare in piedi a seconda di cosa dice la voce guida, mentre il terzo è la famosa morra cinese con le sue combinazioni di mosse.
Poche regole, chiare e facili da mettere in pratica. Ah, e poi c’è questa ricorrenza delle tre opzioni in tutti i giochi, che non è casuale: con una sola scelta possibile non ci sarebbe il gioco, con due sarebbe troppo semplice, ma con tre si comincia a ragionare.
Ecco, però qualcuno deve aver alzato una mano alla Casa Bianca, deve aver detto che i dazi non sono un gioco, e deve anche aver specificato che le tre opzioni “dazi sì”, “dazi no”, “dazi boh” non sono affatto necessarie. Questo qualcuno – anche se, con ogni probabilità, è ben più di una persona – ha smosso qualcosa, per quanto tempo reggerà, però, ancora non lo sappiamo.
Nel 115° episodio di Sunday View non potevamo non parlare di tutto questo trambusto generato dai dazi di Trump, ma cerchiamo di farlo sempre a nostro modo.
Se siete pronti, possiamo cominciare.
CHI REGGE IL MANICO?
Ci risiamo: ce ne ha fatta un’altra delle sue. Trump prima mette in allarme le Borse e le economie di – oltre – mezzo mondo, e poi: «Oh, ragazzi, scherzavo! Amici come prima?». Una pacca sulla spalla, un bel sorrisone, e magari anche un caffè offerto. Sarebbe bello se fosse così semplice, vero? E invece no: dopo l’annuncio della sospensione di tre mesi dei mega dazi all’UE, le Borse tirano il fiato, ma la bufera non si è affatto placata. Anzi, semmai ha cambiato direzione…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.