Lo spettacolare recupero ha anticipato con una potente V la ripresa delle economie che ora confermano e si preparano a fare addirittura meglio di quanto prezzato dai mercati
Un anno fa di questi tempi, molti titoli di giornali e tv giocavano a chi faceva più paura, con previsioni di nuovo 1929 e guru o presunti tali che invitavano gli investitori a salvare il salvabile vendendo tutto. Su Financialounge.com, per la precisione il 16 marzo, si poteva invece leggere che per chi è investito in azioni “non è ora di vendere”, perché “vorrebbe dire cedere al panico e doversi pentire amaramente in futuro”. Per chi ha liquidità da investire invece, “è un’occasione da usare … con la ragionevole certezza di congratularsi con sé stessi in futuro”. La situazione era abbastanza chiara, il mondo era incappato in qualcosa di molto simile a una catastrofe naturale che però aveva colto imprese e economie in salute, pronte a ripartire più forti una volta superata la fase più acuta.
RIMONTA SPETTACOLARE
Ovviamente i mercati lo hanno capito prima degli altri, e hanno innescato una spettacolare rimonta guidata da Wall Street, che ha trainato il resto del mondo. Banche centrali e governi hanno dato una mano sostanziale, facendo meglio e di più rispetto alle due crisi precedenti, quella dei subprime e quella del debito sovrano. Ora la situazione si sta facendo un po’ paradossale, perché c’è chi vede il rischio che soprattutto in America si stia facendo non solo abbastanza, ma addirittura troppo, spingendo l’economia verso un pericoloso surriscaldamento che potrebbe indurre la Fed a tirare il freno a mano bruscamente e troppo presto. Oggi la situazione è sicuramente più densa di chiaroscuri di un anno fa, e meno facile da decifrare. Le grandi case di investimento con cui Financialounge.com parla quotidianamente, che un anno fa guardavano già oltre una crisi acuta ma breve, ora mandano diversi segnali di cautela…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.