Dopo anni di politiche espansive tra bonus e detrazioni, l’Italia si prepara a un cambio di rotta fiscale con la fine della stagione degli sgravi generalizzati, segnando l’inizio di una nuova fase di maggiore pressione tributaria. Questa svolta, presentata come “razionalizzazione” a livello politico, traduce in realtà un aumento effettivo della pressione fiscale, che peserà soprattutto sui redditi medio-bassi e medi, con ripercussioni importanti per consumi e crescita economica.
Cosa è successo
Secondo le stime più recenti del Ministero dell’Economia e delle Finanze, la pressione fiscale nel 2025 raggiungerà il 43,5% del Pil, in aumento rispetto al 42,9% del 2024. Questa crescita è necessaria per mantenere il deficit entro il 3% del Pil entro il 2026, in linea con le richieste della Commissione europea. La riduzione degli sgravi, che negli ultimi anni sono costati oltre 60 miliardi annui ai conti pubblici, non è una scelta discrezionale, ma un vincolo di sostenibilità mirato a contenere un debito pubblico attorno al 137% del Pil.
Il Tesoro prevede che solo nel 2025 la rimodulazione degli sgravi possa generare fino a 8 miliardi di euro di entrate aggiuntive, migliorando così la credibilità finanziaria del Paese agli occhi dei mercati.
Perché è importante
Sul fronte economico, la fine degli sgravi rappresenta una sfida per i consumi, già messi alla prova dall’inflazione. Con la spesa privata che rappresenta circa il 60% del Pil, l’erosione del potere d’acquisto si tradurrà quasi certamente in una contrazione della domanda interna, con un possibile calo di tre decimi di punto del Pil nel 2025 rispetto alla crescita di 0,7% stimata dall’Istat. Le fasce più colpite saranno quelle a reddito medio-basso, che avevano maggiore beneficio dagli sgravi e potrebbero ridurre spese per beni durevoli, turismo e commercio.
Anche per le imprese è prevista una stretta sui costi del lavoro a causa della riduzione degli sgravi, possibile freno ai piani di assunzione, soprattutto nei comparti meno produttivi. Tuttavia, il governo punta a mantenere incentivi mirati per l’occupazione giovanile e femminile.
A livello europeo, l’Italia segue una linea comune di ritorno alla sostenibilità fiscale dopo gli anni di emergenza sanitaria e crisi energetica. L’autunno sarà cruciale per definire l’equilibrio tra stabilità e crescita, nei delicati equilibri della politica interna e delle regole comunitarie.
Potrebbe interessarti: Rottamazione quinquies: le misure per famiglie e imprese nel 2026
Per ulteriori aggiornamenti su questo argomento, aggiungi Benzinga Italia ai tuoi preferiti oppure seguici sui nostri canali social: X e Facebook.
Ricevi informazioni esclusive sui movimenti di mercato 30 minuti prima degli altri trader
La prova gratuita di 14 giorni di Benzinga Pro, disponibile solo in inglese, ti permette di accedere ad informazioni esclusive per poter ricevere segnali di trading utilizzabili prima di milioni di altri trader. CLICCA QUI per iniziare la prova gratuita.
Foto: Zhanna Hapanovich/Shutterstock