I politici della coalizione di governo italiana hanno dichiarato nella giornata di martedì, che il Paese ridurrà la proposta di aumento delle tasse sui guadagni in conto capitale delle criptovalute in seguito alle critiche del settore e ai disaccordi interni.
Cosa è successo
Il deputato Giulio Centemero e il viceministro del Tesoro Federico Freni, entrambi del partito co-capogruppo della Lega, hanno annunciato che l’aumento dell’imposta proposto sarà “significativamente ridotto durante i lavori parlamentari”, secondo un report di Reuters.
“Basta con i pregiudizi sulle criptovalute”, hanno affermato Centemero e Freni. Secondo Reuters, il governo potrebbe mantenere invariata l’aliquota attuale, citando fonti politiche.
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze italiano non ha risposto immediatamente alla richiesta di commento di Benzinga.
Perché è importante
Il Tesoro aveva inizialmente previsto di aumentare l’imposta sulle plusvalenze in criptovalute dal 26% al 42% nell’ambito del bilancio 2025, che dovrebbe essere approvato dal Parlamento entro la fine di dicembre. Tuttavia, il partito della Lega ha espresso il timore che una simile mossa possa potenzialmente stimolare l’economia sommersa.
La proposta, se approvata, porrebbe l’Italia tra le giurisdizioni più tassate al mondo per i guadagni in criptovalute. L’attuale aliquota fiscale si allinea a quella degli strumenti finanziari tradizionali, come azioni e obbligazioni.
La marcia indietro arriva dopo che il Bitcoin (CRYPTO:BTC), la più grande criptovaluta al mondo per capitalizzazione di mercato, ha sfondato per la prima volta la soglia dei 100.000 dollari la scorsa settimana.
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