La partita per il controllo di Prosieben, gigante tedesco dell’intrattenimento, si avvicina al suo turno decisivo. Mfe-Mediaset – già primo azionista dal 2022 – ha ora raggiunto una posizione dominante con il 43,57% del capitale e la possibilità concreta di superare la fatidica soglia del 50% entro il prossimo 1° settembre, termine dell’offerta pubblica di scambio (Opas) lanciata dal gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi.
Cosa è successo
La doppia offerta concorrente su Prosieben ha visto prevalere nettamente Mfe, che ha rilanciato a circa 8 euro per azione contro i 7 euro dei cechi di Ppf, rimasti fermi al 18,41%. La strategia aggressiva del Biscione, unita al modesto tasso di partecipazione alle assemblee della società bavarese, mette Mfe in una posizione di forza, anche nelle eventuali assemblee straordinarie.
Con la riapertura della finestra di offerta per altre due settimane, molti analisti ritengono altamente probabile che Mfe possa superare il 50% del capitale, assicurandosi così pieno controllo strategico di Prosieben.
Occhio però alla complessità finanziaria: dal superamento della metà delle azioni deriverebbe il consolidamento dell’ingente debito di Prosieben, superiore a 2 miliardi di euro (ma sotto la soglia critica di 3 volte l’Ebitda). Una criticità già messa in conto, gestibile anche grazie a una linea di credito da oltre 3 miliardi assicurata da Mfe con le banche partner.
Altro elemento da monitorare è il probabile disco verde dell’Antitrust statunitense: il pronunciamento è atteso contestualmente alla conclusione dell’Opas, vista la presenza di asset Prosieben su suolo americano.
Il management tedesco, tramite l’ad Bert Habets, mostra un atteggiamento costruttivo, in attesa della nuova governance. L’orientamento futuro resta quello dello sviluppo di sinergie e della concentrazione nel mondo televisivo europeo.
Perché è importante
L’avvicinamento al controllo assoluto di Prosieben potrebbe trasformare Mfe-Mediaset in leader media paneuropeo, con forte capacità di indirizzare le strategie future e rilanciare progetti di espansione internazionale. Resta da gestire l’integrazione finanziaria e la valorizzazione operativa, ma per il Biscione si profila la nascita di un nuovo colosso: la tv europea è pronta a cambiare volto.
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