Giovedì l’SPDR S&P 500 ETF Trust (NYSE:SPY) ha avuto un nuovo rialzo e gli investitori si sentono chiaramente ottimisti sulle prospettive a breve termine dell’economia dopo che all’inizio di questa settimana il Partito Democratico ha ottenuto il controllo del Senato degli Stati Uniti.
Sebbene “un’onda blu” democratica a Washington possa certamente essere rialzista per il mercato sotto diversi punti di vista chiave, il direttore degli investimenti di Commonwealth Financial Network, Brad McMillan, mercoledì ha detto che esistono sia pro che contro nell’avere i Democratici al potere.
I pro dell’onda blu: il principale vantaggio a breve termine per gli investitori è che i Democratici ora hanno la strada libera per misure di stimolo più aggressive, inclusa la possibilità di erogare assegni da 2.000 dollari; McMillan ha affermato che il governo federale potrebbe anche fornire il tanto agognato aiuto ai governi statali e municipali.
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McMillan ha spiegato che nel lungo termine gli investitori possono aspettarsi un aumento della spesa per le infrastrutture e una politica commerciale più costruttiva, dopo quattro anni di politiche isolazioniste da parte dell’amministrazione Trump.
I contro dell’onda blu: per quanto le politiche dem potrebbero rappresentare un importante fattore di vantaggio per molte compagnie, l’impatto dell’onda blu non è del tutto positivo.
McMillan ha infatti affermato che gli investitori dovrebbero prepararsi allo scenario di una tassazione più elevata sia per le imprese che per le persone; le aliquote fiscali più elevate intaccheranno i guadagni e potenzialmente peseranno sui prezzi delle azioni; inoltre McMillan ha aggiunto che probabilmente i Democratici incrementeranno le normative anti-business, specialmente sulle grandi aziende tecnologiche.
Nulla da temere: sebbene i Democratici abbiano certamente una strada spianata per attuare le loro politiche nei prossimi due anni, McMillan ha affermato che le loro risicate maggioranze sia alla Camera che al Senato dovrebbero impedire loro di far passare leggi eccessivamente radicale.
“Più di ogni altra cosa, lo stesso Biden è un centrista; anche se i Repubblicani possono aver perso il controllo di entrambe le Camere, hanno ancora minoranze al comando che possono bloccare qualsiasi cosa che non sia popolare”, ha concluso McMillan.
Il punto di vista di Benzinga: nonostante il Partito Repubblicano venga tipicamente visto come il partito dei grandi affari, nel corso della sua storia il mercato azionario ha performato molto bene sotto la leadership democratica: dal 1948, l’indice S&P 500 ha fatto registrare un rendimento annuo medio del 14% negli anni in cui i Democratici hanno controllato la Casa Bianca ed entrambe le Camere del Congresso.