Nella sessione pre-market di martedì Apple, Inc. (NASDAQ:AAPL) aveva ceduto circa lo 0,7%, trascinando l’indice S&P 500 in ribasso di circa lo 0,12%. Il titolo ha poi chiuso in rialzo di appena lo 0,03% e l’indice ha perso lo 0,42%.
Dopo aver rotto al rialzo da un pattern a bandiera rialzista il 3 agosto e aver guadagnato oltre il 3%, lunedì Apple ha raggiunto un’importante zona di resistenza a 167,88 dollari e ha poi chiuso quella giornata di scambi in calo dello 0,9% rispetto all’apertura.
Probabilmente Apple ha avuto difficoltà a superare il livello di resistenza al primo tentativo giornaliero perché il prezzo del titolo è troppo alto, con l’indice di forza relativa (RSI) compreso tra il 65% e il 71% dal 28 luglio.
L’RSI è un indicatore utilizzato dai trader tecnici per misurare il momentum dei prezzi rialzista e ribassista. L’RSI può variare da zero a 100; i livelli compresi tra 30 e 70 generalmente sono considerati salutari.
Quando l’RSI di un titolo scende al di sotto del 30% è considerato ipervenduto. Quando un titolo entra in territorio di ipervenduto, il suo prezzo non riflette più il vero valore dell’asset ed è possibile aspettarsi un inversione al rialzo.
Quando l’RSI invece supera l’area del 70%, il titolo è considerato ipercomprato. Quando un titolo entra in territorio di ipercomprato, significa che il suo prezzo è diventato troppo alto rispetto al suo valore intrinseco, il che può segnalare una potenziale inversione al ribasso.
Per un uso efficace dell’RSI, si consiglia di combinarlo con altri segnali e modelli di un grafico azionario, poiché un titolo può rimanere in territorio di ipervenduto/ipercomprato per un lungo periodo di tempo prima di effettuare un’inversione.
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Il grafico di Apple
L’elevato RSI di Apple probabilmente ha allontanato alcuni trader rialzisti dall’acquisto delle azioni e ha funto da avvertimento per gli altri di uscire dalle loro posizioni. Il titolo (così come il mercato in generale) è stato molto rialzista dal 17 giugno; presto potrebbe aver bisogno di un importante pullback o almeno di lateralizzare per far raffreddare l’RSI. Ciò si traduce in un mercato instabile sul quale è difficile operare.
- Un altro segnale sul grafico di Apple che potrebbe aver sfiancato i trader è il gap sottostante compreso tra 157,64 e 159,50 dollari. I gap sui grafici vengono colmati circa il 90% delle volte, dunque lo scenario più probabile è che in futuro il titolo scenderà per colmare questi intervalli di trading. Alcuni trader rialzisti potrebbero essere in attesa che Apple ritracci e poi stampi una candela di inversione rialzista al di sopra della fascia inferiore del gap.
- I trader in attesa che il gap venga colmato sperano che Apple scenda intraday e poi rimbalzi per chiudere la sessione al di sopra del gap, poiché la media mobile semplice (SMA) a 200 giorni sta tendendo al di sopra dell’intervallo di trading. Se Apple dovesse chiudere la sessione al di sotto della SMA a 200 giorni, i ribassisti potrebbero prendere più facilmente il controllo.
- Apple scambia all’interno di un trend rialzista sul grafico giornaliero, con il minimo superiore più recente stampato venerdì a 163 dollari e il massimo superiore più recente formatosi a 167,19 dollari il giorno prima. I trader rialzisti a breve termine sperano che, quando il titolo scenderà, Apple si mantenga al di sopra della media mobile esponenziale a otto giorni per stampare il nuovo minimo superiore.
- Apple ha una resistenza sopra i 167,88 e i 171,03 dollari e supporto sotto i 162,14 e i 157,26 dollari.
Foto tramite Shutterstock
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