I lavoratori britannici si preparano alla “peggior compressione dei salari reali” tra le nazioni del G7; questo ha rivelato a metà luglio una nuova analisi del Congresso dei Sindacati (TUC) basata sui dati dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE). L’analista Jeroen Blokland ritiene sensato shortare gli asset europei, come ad esempio l’euro, che quest’anno ha perso quasi il 10% del suo valore. Ecco perché.
Dato che l’aumento dei prezzi erode gli stipendi, i salari entrano in una spirale al ribasso durante i periodi inflazionistici. Gli importi nominali degli stipendi aumentano, ma non abbastanza rapidamente affinché il loro valore reale superi l’inflazione.
Secondo la stima del TUC, nel corso del prossimo biennio i salari reali nel Regno Unito dovrebbero diminuire del 6,2%. Si tratta del maggior calo salariale tra i Paesi del G7.
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Lo studio dei trend salariali a livello globale dimostra anche come il calo dei salari reali si riprenderà in modo molto più rapido in alcune nazioni rispetto ad altre.
Si prevede che nel 2023 i salari reali in Italia diminuiranno di appena lo 0,7%, mentre nel Regno Unito è previsto un calo del 3%.
#Recession incoming! ‘Negotiated’ real #wages in the Eurozone and selected countries. chart @pietphc If you weren’t short European assets, like for example the #Euro, already, there is still room to do so. pic.twitter.com/INb9jrc9Do
— jeroen blokland (@jsblokland) August 12, 2022
Secondo gli economisti, i salari reali stanno diminuendo perché sono “vischiosi”, ovvero non fluttuano rapidamente quanto i prezzi.
Il TUC afferma che la compressione salariale sperimentata dai lavoratori del Regno Unito è la più lunga e difficile dei tempi moderni. Tra il 2008 e il 2021 i lavoratori hanno perso circa 20.000 sterline di guadagno reale a causa di una retribuzione che non ha tenuto il passo con l’inflazione, secondo una ricerca precedente fornita dall’organizzazione sindacale.
A quasi quindici anni dalla crisi finanziaria del 2008-2009, i lavoratori del Regno Unito guadagnano ancora 75 sterline al mese in meno rispetto al 2008 in termini reali. Il TUC afferma che le famiglie sono state “brutalmente esposte” alla crisi del costo della vita nel Regno Unito a causa di anni di stagnazione salariale.
Le stazioni di servizio e i ristoranti possono modificare immediatamente i menu e le indicazioni dei prezzi in risposta all’inflazione, mentre la maggior parte dei dipendenti riceve aumenti di stipendio soltanto una volta all’anno.
Un altro motivo per cui l’inflazione dà alle imprese una spinta a breve termine è l’interazione tra prezzi flessibili e salari vischiosi. Come ha osservato John Maynard Keynes, poiché l’inflazione allarga il divario tra i prezzi praticati dalle aziende e gli stipendi che pagano, i profitti tendono ad aumentare. Questo potrebbe spiegare perché di recente gli utili societari hanno registrato un’impennata.
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