Il giro di vite normativo imposto dalle autorità cinesi su Alibaba Group Holding Ltd (NYSE:BABA) ha infranto le sue ambizioni di diventare la Amazon.com Inc (NASDAQ:AMZN) cinese, riferisce Bloomberg.
L’attività principale di Alibaba, l’e-commerce, è sotto assedio da parte delle autorità normative; i regolatori hanno anche costretto la sua divisione finanziaria a ritirarsi da alcune delle sue iniziative più redditizie.
Ad aggravare la situazione di Alibaba ci hanno pensato i recenti problemi alla sua attività di cloud computing, Aliyun o AliCloud. Il cloud computing è una parte fondamentale della formula di Amazon; nel quarto trimestre del 2021 Amazon Web Services ha rappresentato oltre il 100% dell’utile operativo della società, dopo anni di investimenti che inizialmente non avevano ripagato.
Daniel Zhang, l’amministratore delegato di Alibaba, prevede che il mercato cinese del cloud crescerà fino a raggiungere un’opportunità da migliaia di miliardi di yuan entro il 2025. Tuttavia, la Cina si è sempre più concentrata sull’uso e sulla sicurezza dei dati, rendendo la loro difesa una priorità per il governo. Nel tempo diverse istituzioni cinesi (come la China Construction Bank e gli enti locali) si sono quindi avvicinate alle piattaforme cloud di stato anziché a quelle di aziende private come Alibaba, osserva Bloomberg.
Aliyun è stata sottoposta a particolari pressioni a causa del rapporto teso tra la società madre e il governo cinese; le critiche del co-fondatore di Alibaba Jack Ma ai regolatori erano giunte in seguito allo stop imposto all’ambiziosa IPO della sua affiliata fintech e alla massiccia sanzione comminata ad Alibaba.
Da allora Alibaba si è scontrata con le autorità di regolamentazione sulla sicurezza informatica, incrementando le possibilità che il business cloud diventasse un bersaglio facile; a causa di ostacoli aziendali e politici, l’anno scorso Alibaba ha abbandonato l’idea di scorporare l’attività cloud.
Nei servizi di infrastruttura cloud, la quota di mercato di Aliyun è scesa al 37% nel 2021 dal 46% del 2019, sebbene l’azienda continui a guidare il mercato; i nuovi fornitori di cloud, come Huawei Technologies Co — che vanta legami più amichevoli con il governo di Pechino — nello stesso periodo hanno raddoppiato la quota di mercato.
Come scrive Bloomberg, probabilmente i fornitori di cloud sostenuti dallo stato trarranno il massimo vantaggio dalla spinta del governo cinese verso lo sviluppo interno di servizi cloud, che probabilmente fungerà da enorme impulso per i fornitori di cloud.
A dicembre la Cina ha sospeso dopo sei mesi la cooperazione con Aliyun in merito a una piattaforma di cybersecurity per la condivisione delle informazioni, dopo che l’azienda non era riuscita a segnalare in tempo un difetto al suo software.
Foto di Fooksou Lamimo tramite Wikimedia
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