Greta Thunberg e un gruppo di attivisti indigeni norvegesi esprimono la loro opposizione alla costruzione di parchi eolici in una regione del paese scandinavo.
Cosa è successo
La ventenne attivista svedese e i suoi alleati definiscono il parco eolico di Folsen, in Norvegia, «colonialismo verde», ha riferito il Financial Times.
«Il governo norvegese non può più chiudere gli occhi di fronte alle violazioni dei diritti umani in atto. La [colonizzazione] del popolo Sami deve finire», ha detto Thunberg.
Secondo quanto riferito, Thunberg ha chiarito di non essere contraria all’energia eolica, ma la transizione verso tale energia non dovrebbe avvenire a «spese dei diritti delle popolazioni indigene».
Perché è importante
Gli attivisti indigeni norvegesi accusano le grandi imprese e il governo di utilizzare progetti rispettosi dell’ambiente come l’energia eolica per comprimere i diritti delle loro comunità, ha osservato FT.
Thunberg ha definito il progetto uno «scandalo internazionale» e «completamente assurdo» poiché la Corte Suprema norvegese si è già pronunciata contro la costruzione del parco.
Secondo quanto riferito, il tribunale aveva infatti ritenuto che la costruzione della fattoria violasse i diritti degli indigeni Sami norvegesi in quanto influiva sul pascolo delle renne.
Non c’è chiarezza su come il governo norvegese intenda trattare la sentenza della Corte Suprema. Secondo il rapporto, gli attivisti sami si sarebbero accampati davanti a diversi ministeri governativi per celebrare i 500 giorni dell’approvazione della sentenza.
La polizia ha rimosso 13 attivisti lunedì mattina presto, ma Thunberg e altri sono tornati più tardi e si sono seduti davanti a un edificio governativo.