Jamf Holding Corp. ha aumentato la fascia di prezzo prevista per la sua offerta pubblica iniziale, secondo quanto espresso nei documenti depositati presso la SEC lunedì.
Cosa è successo
L’azienda con sede a Minneapolis produce software per le aziende per la configurazione, la gestione e la protezione dei dispositivi Apple Inc. (NASDAQ:AAPL), tra cui iPhone, iPad e Mac. Jamf ha dichiarato che ora prevede di valutare la propria IPO, prevista entro la fine di questa settimana, a un prezzo compreso fra 21 e 23 dollari per azione. La società offrirà 13,5 milioni di azioni, e gli stakeholder esistenti offriranno altri 2,5 milioni di azioni, il ché significa che al prezzo attuale potrebbero essere raccolti fra 336 e 368 milioni di dollari. La scorsa settimana Jamf, al momento di annunciare il lancio dell’IPO, aveva dichiarato di aspettarsi di valutare la sua IPO tra i 17 e i 19 dollari. I sottoscrittori dell’offerta pubblica iniziale, che includono JPMorgan Chase & Co. (NYSE:JPM), Barclays PLC (NYSE:BCS), le consociate di Goldman Sachs Group Inc. (NYSE:GS) e Bank of America Corp. (NYSE:BAC), avranno un’opzione greenshoe per acquistare 2,4 milioni di azioni aggiuntive entro 30 giorni dall’offerta.
Perché è importante
Il nuovo range per l’IPO valuta Jamf per una cifra compresa tra 2,44 e 2,68 miliardi di dollari. Al termine dell’offerta, gli stakeholder di maggioranza di Vista Equity Partners deterranno il 77% delle azioni ordinarie circolanti della società, il 74,9% se i sottoscrittori esercitano l’opzione di sovracollocamento. I fondi privati Dragoneer Investment Group e Tiger Global Management hanno entrambi espresso interesse per l’acquisto di circa 50 milioni di dollari di azioni al prezzo dell’IPO, ha dichiarato Jamf. In un precedente deposito presso la SEC, la società ha affermato di avere a giugno circa 40.000 clienti, tra cui International Business Machines Corp. (NYSE:IBM) e SAP SE (NYSE:SAP) e Apple stessa.