I mercati azionari di tutto il mondo sono rimasti perlopiù in territorio positivo, mentre il candidato Democratico alla presidenza degli USA Joe Biden si avvicina alla vittoria. Venerdì i principali mercati asiatici hanno chiuso in rialzo, mentre i listini europei hanno aperto in tono minore.
Venerdì, all’ultimo controllo, i futures sull’indice Dow Jones sono in ribasso dello 0,12% e quelli sull’S&P 500 segnano un -0,24%; i futures sul greggio WTI hanno ceduto lo 0,93%, a 38,43 dollari, mentre quelli sull’oro restano invariati a 1.947,70 dollari. Il rendimento dei Treasury decennali è stabile allo 0,776%, continuando a scendere dal massimo dello 0,94% di tre giorni fa.
Asia: venerdì l’indice giapponese Nikkei ha chiuso in aumento dello 0,91%, avvicinandosi al livello più alto dal 1991; a settembre la spesa delle famiglie giapponesi è aumentata su base mensile del 3,8%, ma è diminuita su base annua del 10,2%. Il salario complessivo per il reddito di settembre è sceso dello 0,9%, insieme al reddito medio che risulta in diminuzione su base annua anch’esso dello 0,9%.
L’indice cinese Shanghai Composite ha chiuso in calo dello 0,24%, dopo che le società blue chip hanno avuto la loro migliore settimana da tre mesi a questa parte. Venerdì un funzionario della Banca centrale cinese ha affermato che la decisione di sospendere l’IPO di Ant Financial, società di proprietà di Alibaba Group Holding (NYSE:BABA), è stata presa nel migliore interesse dei consumatori e degli investitori finanziari. Nella tarda giornata di oggi sono previsti i dati sulla bilancia commerciale della Cina per il mese di ottobre.
Alla chiusura di venerdì l’indice australiano S&P/ASX 200 ha guadagnato lo 0,82%, mentre l’indice Hang Seng di Hong Kong ha avuto un incremento di appena lo 0,04%. Ad ottobre le riserve in valuta estera di Hong Kong sono balzate a 475 miliardi di dollari.
Al momento della pubblicazione, l’indice indiano Nifty 50 è in rialzo dell’1,13% e punta a registrare la quinta sessione consecutiva in territorio positivo; il sudcoreano KOSPI ha chiuso con un +0,11%.
Europa: nei primi scambi del venerdì l’Euro Stoxx 50 è arretrato dello 0,4%, dopo i notevoli guadagni realizzati negli ultimi quattro giorni; a settembre le vendite al dettaglio in Europa sono aumentate su base annua del 2,2%, ma sono diminuite su base mensile del 2%, mancando le stime di consenso su entrambi i fronti.
L’indice FTSE 100 di Londra è in leggera flessione dello 0,15%, dopo che ad ottobre l’indice dei prezzi delle abitazioni nel Regno Unito è aumentato su base mensile dello 0,3% e su base annua del 7,5%.
Al momento della pubblicazione, l’indice tedesco DAX 30 è sceso dello 0,75% visto che a settembre la produzione industriale è cresciuta su base mensile solo dell’1,6%, un dato peggiore rispetto alle aspettative di una crescita del 2,7%.
Venerdì, all’ultimo controllo, l’indice francese CAC 40 ha perso lo 0,60%, dopo che in Francia i salari del settore non agricolo sono cresciuti su base trimestrale dell’1,8% e a settembre la bilancia commerciale si è ridotta a 5,8 miliardi di euro. L’indice spagnolo Ibex 35 è sceso dello 0,52%.
Trading sul forex: i futures sull’indice del dollaro sono rimasti invariati a 92,525, mentre il biglietto verde ha perso lo 0,16% contro l’euro, a 1,1840 dollari e ha guadagnato lo 0,13% contro la sterlina, a 1,3125 dollari; il dollaro risulta inoltre invariato contro lo yen giapponese, a 103,47 yen, e ha guadagnato lo 0,30% contro lo yuan cinese, a 6,6231 yuan.