Un numero record di aziende straniere si sono ritirate dalla Russia dopo l’invasione dell’Ucraina. Ora Mosca sta facendo ritorsioni nei confronti di alcune società ignorando o ponendo fine alla tutela brevettuale sui loro marchi. Ecco le ultime novità.
Un nuovo McDonald’s
‘Uncle Vanya’, ha presentato la domanda di marchio in Russia il 12 marzo. L’azienda mostra una sorprendente somiglianza nel colore e nel logo con McDonald’s Corp (NYSE:MCD), una delle maggiori aziende di ristorazione al mondo.
Un recente report dell’avvocato specializzato in marchi Josh Gerben ha suggerito che la Russia potrebbe consentire alle imprese locali di rilevare marchi e sedi abbandonati gestendoli con altri nomi.
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La Russia sta dunque legalizzando il furto di brevetti da Paesi “ostili” nei suoi confronti; i precedenti proprietari non saranno ricompensati per i loro precedenti diritti di brevetto.
“Secondo i media statali, i funzionari russi hanno anche sollevato la possibilità di revocare restrizioni su alcuni marchi; questo permetterebbe di continuare ad utilizzare marchi come McDonald’s mentre si ritirano dalla Russia”, ha riferito il Washington Post.
La domanda per ‘Uncle Vanya’ include articoli come snack bar, caffè, ristoranti e ristoranti self-service.
“La perdita di diritti di proprietà intellettuale validi in Russia potrebbe anche isolare ulteriormente il Paese per gli anni a venire”, ha detto Gerben in un tweet.
Nel frattempo, l’analista di Morgan Stanley John Glass ha abbassato il target price su McDonald’s da 294 a 287 dollari; nella nota, Glass ha affermato che Russia e Ucraina rappresentano il 2% delle vendite di sistema, il 9% dei ricavi e circa il 3% degli utili operativi dell’azienda.
Inoltre, McDonald’s sta pagando i dipendenti e l’affitto dei ristoranti, ma non genera ricavi; l’analista ha affermato che questi elementi potrebbero comportare un costo di 0,28 dollari per azione se i ristoranti saranno chiusi per il resto del 2022.
In precedenza Gerben aveva fornito un ipotetico esempio di società locali che gestirebbero gli 850 ristoranti McDonald’s che sono stati chiusi.
“Se una società potrebbe perdere molto denaro/valore azionario a causa della confisca della proprietà intellettuale in Russia, deve considerare il valore per gli azionisti o l’obbligo morale?”, si è domandato Gerben in merito alla pressione sulle aziende per la morale e i profitti.
Peppa Pig
Il marchio per bambini Peppa Pig, di proprietà della consociata di Hasbro, Inc. (NASDAQ:HAS) Entertainment One, si è trovata obiettivo della guerra dei marchi in Russia.
La Russia ha reso Peppa Pig libera per la copia per le aziende russe, che dunque non potranno essere punite per violazione del marchio da parte di Entertainment One.
La sentenza del tribunale è stata decisa per rappresaglia nei confronti dei Paesi che hanno imposto sanzioni alla Russia. Peppa Pig infatti è molto amata nel Regno Unito, una nazione attiva nell’imposizione delle sanzioni alla Russia.
Entertainment One ha già intrapreso un’azione legale contro una società russa che ha creato un’imitazione del personaggio del cartone animato ma il procedimento e la richiesta di 40.000 rubli sono stati archiviati.
Nella sentenza, il giudice ha citato le “azioni ostili degli Stati Uniti d’America e dei Paesi stranieri affiliati”.
La possibilità per le aziende russe di utilizzare gratuitamente Peppa Pig senza timore di essere punite potrebbe estendersi ad altri marchi in futuro.
Stati Uniti, Regno Unito, Australia, Ucraina e Giappone sono tra gli oltre 20 Paesi indicati come ostili alla Russia.
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Foto: Sandra Cohen-Rose/Colin Rose tramite Flicker Creative Commons