Microsoft Corporation (NASDAQ:MSFT) ha battuto le stime degli analisti sugli utili del primo trimestre, mettendo a segno una crescita del fatturato del 12%, a 37,2 miliardi di dollari; i ricavi sono cresciuti in tutti i segmenti, ad eccezione di quello della ricerca e della pubblicità, in calo del 10% su base annua a livello assoluto e dell’11% su base annua a regime valutario costante.
Cosa è successo: i ricavi da ricerca e pubblicità sono stati l’unico aspetto negativo dell’ultimo resoconto trimestrale di Microsoft.
Il calo del 10% nelle vendite di ricerca e pubblicità, esclusi i costi di acquisizione del traffico (ex-tac), nel trimestre di dicembre ha seguito la flessione del 18% registrata nel trimestre di giugno, indicando dunque una tendenza al ribasso.
Dallo scoppio della pandemia, aziende e clienti hanno deciso di limitare gli stanziamenti per la pubblicità, una scelta il cui impatto è evidente nei principali attori tech che dominano il mercato dei ricavi pubblicitari basati sulla ricerca.
Perché è importante: la tendenza al ribasso nella pubblicità basata sulla ricerca dovrebbe essere motivo di preoccupazione anche per gli investitori di Alphabet Inc (NASDAQ:GOOG) (NASDAQ:GOOGL): come riferisce CNBC, sussiste infatti una solida correlazione tra il fatturato relativo alla ricerca di Microsoft e quello di Google, azienda di proprietà di Alphabet.
Sebbene il motore di ricerca di Google sia più utilizzato rispetto a Bing, ovvero quello di Microsoft, le tendenze storiche mostrano che il calo delle entrate da ricerca del gruppo di Mountain View segue il declino di quello dell’azienda di Redmond.
Quando nel trimestre di giugno Microsoft ha riportato un calo dei ricavi da ricerca del 18%, la flessione delle entrate dal segmento per Alphabet nello stesso trimestre è stata del 10%, a 21,32 miliardi di dollari.
La direttrice finanziaria di Microsoft Amy Hood, nel corso della sua ultima conference call, ha fornito una guidance pessimistica sulle vendite dal segmento ricerca e pubblicità per il trimestre di dicembre.
“Nel segmento ricerca, ex-TAC, prevediamo che le entrate diminuiranno in un intervallo a una sola cifra medio-alto”, ha dichiarato Hood.
Il calo atteso per il mese di dicembre, compreso fra il 7% e il 9%, non è certo di buon auspicio per gli investitori Alphabet.
Giovedì, dopo la chiusura del mercato, Alphabet riferirà gli utili del trimestre di settembre; gli investitori si concentreranno attentamente sulla voce ricavi e sulle cifre della guidance inerente alla pubblicità da ricerca.