PARIS, 7 ottobre 2020 /PRNewswire/ — Negli ultimi 20 anni lo scambio di opere d’arte contemporanea si è evoluto in un mercato dinamico globale. Nella sua prossima pubblicazione, Artprice ripercorre e analizza questa evoluzione, dalla rapida accelerazione culminata nell’incredibile vendita di Damien Hirst da Sotheby’s il giorno del fallimento di Lehmann Brothers nel settembre 2008, passando per una vigorosa ripresa con l’espansione nell’arte contemporanea cinese che ha trainato il mercato fino al 2014, cui è seguito un periodo di crescita relativamente moderata e improvvisamente interrotta a marzo 2020 dalla crisi sanitaria mondiale senza precedenti che stiamo attraversando.
Secondo Thierry Ehrmann, presidente e fondatore di Artmarket.com e del suo dipartimento Artprice: «All’inizio di questo secolo l’arte contemporanea era ancora un “mercato di nicchia”, ma adesso è il motore dell’intero mercato dell’arte. Nel nostro ultimo report decifriamo la radicale trasformazione avvenuta in questo ventennio».
Per ovviare al problema di un anno “eccezionale” (solitamente i nostri report sul mercato dell’arte contemporanea coprono i 12 mesi precedenti…), la nostra prossima pubblicazione presenterà un resoconto del mercato secondario dell’arte contemporanea tra il 2000 e il 2020. A pochi giorni dall’uscita prevista di questo storico resoconto, Artprice esamina i 3 precisi “momenti” di questo ventennio che hanno intervallato la rapida evoluzione del mercato dell’arte contemporanea all’inizio del XXI secolo.
2008 – 2009
I mesi che precedettero la crisi finanziaria del 2008 furono tra i più redditizi della storia del mercato dell’arte contemporanea – persino un po’ troppo redditizi – con risultati stupefacenti per via di opere e vendite alquanto discutibili.
Nella primavera del 2008, le vendite d’arte di New York batterono per 15,2 milioni di dollari il My Lonesome Cowboy (1998) di Takashi Murakami, una gigante scultura di ragazzo dalla gioiosa eiaculazione. Poi, a giugno, il Balloon Flower (1995/2000) di Jeff Koons fu venduto per 25,8 milioni di dollari. E più tardi, a settembre, soltanto poche ore dopo la notizia del crack di Lehman Brothers a New York, Damien Hirst e Sotheby’s tennero a Londra una vendita intitolata Beautiful Inside My Head Forever. A dispetto del contesto finanziario, Hirst riuscì a vendere alcune carcasse di animali immerse nella formaldeide, The Golden Calf (2008) e The Kingdom (2008), rispettivamente per 18,6 e 17,2 milioni di dollari.
L’anno seguente, nel 2009, il fatturato d’asta globale dell’arte contemporanea scese di quasi il 60%.
2013 – 2014
Cinque anni dopo, le principali star dell’arte contemporanea cinese, che aveva già acquisito slancio prima della crisi finanziaria del 2008, iniziarono finalmente ad affermarsi nel mercato dell’arte mondiale. Artisti come Luo Zhongli, He Jiaying e Ai Xuan registrarono nel 2013 i loro migliori risultati d’asta annuali. Zeng Fanzhi fu addirittura il secondo artista contemporaneo di maggior successo nelle aste dopo Jean-Michel Basquiat, con un fatturato che superò i 100 milioni di dollari (tasse incluse), grazie soprattutto al record storico di 23,3 milioni di dollari per il suo The Last Supper (2001). Da allora, nessuna opera di Zeng Fanzhi è più riuscita a riportare un prezzo così alto.
Questo periodo fu caratterizzato anche da un altro fenomeno, molto diverso, che il giornalista Scott Reyburn descrisse nel New York Times nel settembre 2015: «Nel 2014, opere recenti di giovani pittori astratti come Oscar Murillo, Lucien Smith, Alex Israel, Mark Flood e Christian Rosa sono state rivendute all’asta ad un prezzo di molte volte superiore rispetto al prezzo di vendita originale in galleria. Ma nel corso degli ultimi sei mesi, questo segmento di mercato estremamente volatile […] ha subito una correzione».
Negli anni seguenti, il mercato degli artisti under 35 divenne molto più stabile. Se alcune delle giovani superstar del 2014 sono rimaste relativamente forti nel mercato secondario, la classifica degli artisti di questa generazione ha subito notevoli cambiamenti.
2018 – 2019
Tra il 2015 e il 2019, il mercato dell’arte contemporanea ha conosciuto un quinquennio di costante crescita dei volumi (numero di lotti venduti). Dopo il record storico nel 2017 con gli oltre 110 milioni di dollari per un dipinto di Jean-Michel Basquiat, il mercato ha registrato due anni estremamente solidi, senza risultati da prima pagina ma mantenendo un livello di crescita costante e rassicurante.
Quando nel 2008 fu colpito dalla crisi finanziaria, il mercato dell’arte contemporanea si trovava già in uno stato febbrile, con numerosi risultati controversi. Invece, la crisi del Covid ha interrotto per fortuna un mercato molto più stabile e saggio. Da marzo 2020 sono state cancellate o rinviate moltissime aste, ma in generale il livello dei prezzi degli artisti (e i prezzi delle loro opere) dovrebbero riuscire ad attraversare questa crisi senza risentirne troppo.
L’attuale “interruzione” è un’opportunità per il mercato per fare un passo indietro rispetto ad alcuni entusiasmi che stavano iniziando a ribollire, in particolare quelli per Kaws e Liu Ye. È sicuramente meglio che il forte colpo al mercato dell’arte contemporanea sia avvenuto nel marzo 2020, in fase di piena fiducia e di graduale crescita degli indici di prezzo della maggior parte degli artisti, che non in un periodo di maggiore volatilità.
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