ROMA, 8 novembre 2021 /PRNewswire/ — Gli economisti di The Brattle Group hanno pubblicato oggi un rapporto che analizza dei progetti di coinvestimento in tutta Europa che si sofferma in particolare su una joint-venture per la diffusione della fibra in Italia. FiberCop è stata costituita per costruire e gestire reti di accesso secondarie in fibre in molte regioni italiane ed è organizzata come progetto di co-investimento ai sensi dell’articolo 76 del Codice delle Comunicazioni Elettroniche Europeo (CCEE). Nel rapporto redatto per Telecom Italia (TIM), un gruppo di consulenti di The Brattle Group valuta le caratteristiche economiche della joint venture FiberCop alla luce della letteratura economica sul co-investimento in grandi progetti infrastrutturali, ponendo particolare attenzione sugli incentivi dei coinvestitori per accelerare la diffusione delle reti in fibra ottica e per preservare la concorrenza tra e sulle reti. Il rapporto analizza le caratteristiche di FiberCop valutandola rispetto alla diffusione della fibra in altri Paesi europei e le preoccupazioni in materia di concorrenza sollevate dalle autorità garanti della concorrenza nel contesto dei progetti di co-investimento.
Anche se la diffusione della fibra è auspicabile dal punto di vista sociale e contribuisce alla crescita economica e agli obiettivi ecologici visto il minore fabbisogno energetico rispetto alle tecnologie precedenti, è costosa e finanziariamente rischiosa. Al fine di aumentare la velocità e la copertura della diffusione della fibra rafforzando nel contempo la concorrenza, il CCEE favorisce i progetti di co-investimento che consentono a più aziende di investire congiuntamente nelle reti in fibra ottica. L’obiettivo di tale co-investimento è quello di consentire la condivisione dei costi e dei rischi associati ai grandi investimenti infrastrutturali, preservando nel contempo la concorrenza a lungo termine tra più operatori. I dettagli precisi del progetto di co-investimento e le specificità della diffusione in un Paese influenzano il compromesso tra (i) la riduzione dei costi di diffusione e l’accelerazione della posa e (ii) il potenziale rischio di ridurre la concorrenza a valle tra le reti o sulle reti.
L’analisi degli autori mostra che il progetto FiberCop è in linea con le nuove disposizioni del CCEE ed è stato progettato in base ad attributi che probabilmente aumenteranno materialmente la velocità della diffusione della fibra in Italia, preservando nel contempo la concorrenza all’ingrosso e al dettaglio. Il rapporto intitolato “Economic Analysis of the FiberCop Co-Investment Project” è stato redatto dal professor Kai-Uwe Kühn, Academic Advisor, e dai direttori Laurent Eymard e Konstantin Ebinger.
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