Dopo aver mostrato il quarto trimestre consecutivo di redditività, molti presumevano che Tesla Inc (NASDAQ:TSLA) sarebbe stata aggiunta all’S&P 500; infatti dopo aver raggiunto questo traguardo l’azienda produttrice di veicoli elettrici aveva i requisiti per entrare nell’indice delle 500 maggiori aziende degli Stati Uniti.
Ma venerdì sera, dopo che l’S&P 500 ha aggiunto Etsy Inc. (NASDAQ:ETSY), Teradyne Inc (NASDAQ:TER) e Catalent (NYSE:CTLT), la mancanza dell’annuncio su Tesla ha fatto sprofondare le azioni. Avere i requisiti dunque non significa che una società verrà automaticamente aggiunta all’indice, poiché ogni mese un comitato prende la decisione finale su quali titoli aggiungere.
“In base agli indicatori finanziari c’era ampio consenso sul fatto che questa volta Tesla sarebbe potuta entrare nel club dell’S&P 500, dunque si assisterà ad un’improvvisa reazione negativa da parte degli investitori”, ha scritto in una nota Dan Ives, analista di Wedbush.
“Probabilmente questa volta sono stati gli indicatori di redditività e le previsioni sul titolo i fattori decisivi che hanno escluso Tesla. In altre parole, Tesla che non entra nell’S&P 500 costituirà un grattacapo per i tori che avevano già dato per fatta la cosa, visto che tutti i parametri erano stati soddisfatti”.
Ives ha un rating Neutral su Tesla ed è uno degli analisti più espliciti sull’azienda.
Il punto di vista di Benzinga Molti presumevano che Tesla sarebbe stata aggiunta all’indice S&P 500 (l’azienda è attualmente una delle 10 maggiori negli Stati Uniti in base alla capitalizzazione di mercato); anche se la scelta non influenzerà le sue operazioni quotidiane, danneggerà il prezzo delle sue azioni, che nell’after-market di venerdì sono scese del 6,3%, a 392 dollari per azione.
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