Tesla Inc. (NASDAQ:TSLA) ha bloccato il progetto di espandere la sua Gigafactory di Shanghai e renderla un hub di esportazione globale a causa delle relazioni tese fra Stati Uniti e Cina, come ha riferito Reuters lunedì – che cita alcune fonti vicine alla questione.
Cosa è successo: secondo il report, Tesla prevede di limitare la percentuale di produzione cinese della sua produzione globale, poiché è ancora in vigore una tariffa del 25% sui veicoli elettrici cinesi importati istituita dall’ex amministrazione Trump; le tariffe si aggiungono alle imposte già esistenti.
Secondo Reuters, a marzo Tesla si era astenuta dal fare offerte per un appezzamento di terreno di fronte al suo stabilimento di Shanghai, in quanto non mirava più a incrementare in modo significativo la capacità produttiva in Cina; da quanto emerso, l’acquisizione del terreno avrebbe consentito al gruppo di Palo Alto di aumentare la propria capacità produttiva di 200.000-300.000 automobili.
Perché è importante: Tesla attualmente produce la berlina Model 3 e il SUV compatto Model Y nello stabilimento di Shanghai, il primo impianto della casa automobilistica al di fuori degli Stati Uniti.
Un report di marzo indicava che il produttore di veicoli elettrici si stava preparando a espandere la sua Gigafactory cinese con un aumento della capacità produttiva di componenti come gruppi propulsori e motori.
Di recente Tesla ha dovuto affrontare alcuni problemi in Cina, il suo secondo maggior mercato: a marzo è stato riferito che la Cina ha deciso di limitare l’accesso ai veicoli Tesla alle strutture militari e statali, poiché le telecamere installate sui veicoli raccoglierebbero informazioni sensibili.
Il mese scorso Tesla ha anche suscitato una reazione negativa al Salone dell’Auto di Shanghai, con alcuni clienti che hanno sostenuto che i loro veicoli sarebbero interessati da malfunzionamenti ai freni.
Movimento dei prezzi: lunedì le azioni Tesla hanno chiuso con una flessione del 6,4% a 629,04 dollari.