Un giudice federale ha bloccato il divieto dell’amministrazione Trump relativo all’app di condivisione video TikTok.
Secondo diversi resoconti dei media, Carl Nichols, giudice del tribunale distrettuale di Washington D.C., ha infatti optato per bloccare l’ordine, che sarebbe dovuto entrare in vigore domenica a mezzanotte.
La notizia arriva a seguito dell’udienza tenutasi domenica mattina, in cui il giudice Nichols ha ascoltato per via telefonica gli avvocati di TikTok, secondo i quali il divieto di poter scaricare l’app sarebbe stato “devastante”, nonché un attacco alla libertà di parola.
Il presidente USA Donald Trump ha definito l’app un rischio “per la sicurezza nazionale”, in quanto TikTok è di proprietà di una società madre con sede a Pechino. Infatti, ByteDance Ltd., che ha lanciato TikTok nel 2018 dopo aver acquisito per 1 miliardo l’app di video con sede a Shanghai Musical.ly, avrebbe potuto raccogliere dati sui cittadini statunitensi per conto delle autorità cinese secondo il presidente.
A TikTok è stato pertanto chiesto di trovare un acquirente statunitense, altrimenti il divieto sarebbe entrato in vigore.
Oracle Corp. (NYSE:ORCL) e Walmart Inc. (NYSE:WMT) sono le due società che la scorsa settimana hanno deciso di acquistare TikTok e di trasformarla in una nuova società: TikTok Global.
In un primo momento Trump ha dato “la sua benedizione” all’accordo.
Tuttavia, secondo i termini di questo accordo, ByteDance resterebbe comunque azionista di maggioranza con una quota dell’80%, rendendola ancora una consociata sotto il controllo di una proprietà cinese: Oracle avrebbe infatti una partecipazione del 12,5% e Walmart ne avrebbe una del solo 7,5%.
Il consiglio di TikTok Global sarà composto da quattro cittadini statunitensi e dal fondatore di ByteDance, Zhang Yiming.
Tuttavia Oracle ha dichiarato che ByteDance non avrà “alcuna proprietà” di TikTok Global, rendendo la faccenda oscura dal punto di vista della vendita.
Vale anche la pena sottolineare che ByteDance è sostenuta da società di investimento statunitensi, tra cui Sequoia Capital e General Atlantic, il che fa sembrare l’esame della situazione ancora più confuso.
A giugno TikTok, app popolare tra gli appartenenti alla generazione Z, aveva fatto irritare l’amministrazione Trump, mentre il presidente USA attendeva con impazienza di prendere parte alla manifestazione politica che si è poi tenuta a Tulsa, in Oklahoma; lo staff della campagna Trump aveva parlato di più di 1 milione di possibili partecipanti, per poi scoprire poi una folla di sole 6.000 persone circa: l’errore si è verificato proprio perché gli utenti di TikTok avevano orchestrato uno scherzo tramite finte registrazioni alla manifestazione.