Taiwan Semiconductor Manufacturing Co (NYSE:TSM) ha affermato che l’industria automobilistica ha bisogno di modernizzare le sue pratiche “just-in-time” per la supply chain, al fine di evitare in futuro un’altra crisi dei semiconduttori simile a quella attuale, secondo quanto riportato venerdì da Reuters.
Cosa è successo: il report afferma che, durante la costante carenza di chip a livello globale, il maggior produttore di chip al mondo ha incrementato in modo significativo la produzione del 2021 di un componente cruciale dei semiconduttori per automobili.
TSMC è riuscita infatti ad aumentare del 60% la produzione degli MCU (microcontrollori) rispetto al livello del 2020, un dato che se paragonato ai livelli pre-pandemia rappresenta un aumento del 30% rispetto al 2019, prosegue il report.
Nel primo trimestre le vendite dei chip per auto di TSMC sono balzate del 31% rispetto al trimestre precedente, pari al 4% delle vendite complessive.
TSMC è una tra le voci in crescita che sostengono sia ora che il settore modernizzi il modello di supply chain automobilistica ‘just-in-time’ adottato per la prima volta decenni fa da Toyota Motor Corp (NYSE:TM) e che è poi diventato uno standard di settore.
Applied Materials Inc (NASDAQ:AMAT), azienda produttrice di apparecchiature per chip, giovedì ha avvertito che le attuali carenze di capacità riflettono il fatto che la pratica altamente efficiente del just-in-time utilizzata per ovviare alla scarsa disponibilità potrebbe non essere efficace in futuro.
Perché è importante: la carenza globale di chip ha costretto le case automobilistiche di tutto il mondo a fermare le linee di produzione e ora la crisi sta influenzando anche l’elettronica di consumo, coinvolgendo anche Apple Inc (NASDAQ:AAPL), un cliente chiave per la taiwanese TSMC.
Il presidente Joe Biden aveva chiesto al Congresso un finanziamento da 50 miliardi di dollari per sostenere la produzione e la ricerca dei semiconduttori negli Stati Uniti. Gina Raimondo, segretaria al Commercio degli USA, giovedì ha tenuto alcune riunioni con le aziende leader del settore per discutere della crisi dei chip, affermando che gli Stati Uniti possono contribuire a rafforzare la trasparenza in questo mercato.
Movimento dei prezzi: giovedì le azioni TSM hanno chiuso in aumento dello 0,78% a 1.130,28 dollari.
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