I verbali della riunione della Federal Reserve del 3 e 4 maggio, pubblicati mercoledì, confermano ciò che molti investitori già sapevano; c’è un’alta probabilità che arriveranno ulteriori rialzi dei tassi di interesse di 50 punti base.
Cosa è successo
I verbali mostrano che nel mese di giugno i funzionari della Fed intendono iniziare a ridurre il bilancio della banca centrale. Attualmente questo si attesta a 9.000 miliardi di dollari.
Dopo che la Fed ha alzato i tassi di mezzo punto percentuale a un intervallo target compreso tra lo 0,75% e l’1% durante la sua riunione di maggio, è infatti emerso un forte accordo tra i funzionari per proseguire con gli aumenti in futuro; secondo quanto indicato nei verbali, “la maggior parte degli operatori ha ritenuto che aumenti di 50 punti base nell’intervallo target probabilmente saranno appropriati nelle prossime due riunioni”.
Il verbale prosegue osservando che “molti operatori hanno ritenuto che accelerare la rimozione della politica monetaria accomodante lascerà il comitato ben posizionato entro la fine dell’anno per valutare gli effetti del rafforzamento della politica e la misura in cui gli sviluppi economici giustificano adeguamenti della politica”.
Attualmente i mercati stimano che la Fed continuerà ad aumentare i tassi di interesse fino a raggiungere un intervallo compreso all’incirca tra il 2,5% e il 2,75% entro la fine di quest’anno.
Perché è importante
La posizione da falco della Federal Reserve arriva in risposta a tassi di inflazione che non si vedevano da 40 anni.
La sfida che deve affrontare la banca centrale è quella di rallentare il tasso di inflazione senza innescare una recessione; come affermano alcuni economisti, i dati mostrano che il PIL degli Stati Uniti è sceso dell’1,4% nel primo trimestre, motivo per cui la Fed deve procedere con cautela.
Dai verbali emerge che i funzionari della Fed monitoreranno da vicino le mutevoli dinamiche economiche; “una posizione restrittiva di politica monetaria potrebbe diventare appropriata a seconda delle prospettive economiche in evoluzione e dei rischi di tali prospettive”.
Foto per gentile concessione di: su Flickr
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