Alphabet Inc. (NASDAQ:GOOGL), la società madre di Google, è stata citata in giudizio dallo stato dell’Arizona, che sostiene che la compagnia internet faccia uso di pratiche “ingannevoli” e “sleali”.
Cos’è successo
Mercoledì, il procuratore generale dell’Arizona, Mark Brnovich, ha annunciato su Twitter l’avvio della causa, dicendo: “Oggi abbiamo intentato una causa per truffa agli utenti contro Google, per pratiche ingannevoli e sleali, utilizzate al fine di ottenere dati sulla posizione degli utenti, che Google sfrutta poi per la sua attività pubblicitaria lucrativa.”
Brnovich ha dichiarato che la causa da parte dello stato è stata innescata da un articolo dell’Associated Press pubblicato nel 2018 che descrive il modo in cui agli utenti venga trasmesso “un falso senso di sicurezza, credendo che Google fornisca loro la possibilità effettiva di disabilitare la loro cronologia delle posizioni.”
In una dichiarazione fornita a Reuters, un portavoce di Google ha replicato così: “Il procuratore generale e gli avvocati che hanno depositato questa causa sembrano aver descritto in modo sbagliato i nostri servizi. Abbiamo sempre integrato funzionalità di privacy nei nostri prodotti e garantito solidi controlli per i dati sulla posizione.”
Perché è importante
La causa richiede un risarcimento danni non specificato e imputa che il sistema operativo Android di Alphabet inganni gli utenti dotati di smartphone sul livello di tutela disponibile per i loro dati personali, ha riferito Reuters.
Nel mese di febbraio, il Nuovo Messico aveva citato in giudizio Google accusando il gigante tecnologico di violare la privacy dei dati dei minori.
Il procuratore generale dell’Arizona ha fatto notare che lo scorso anno oltre l’80% dei ricavi di Google – ovvero 135 miliardi di dollari su 161 miliardi di dollari – provenivano dalla pubblicità.
Il procuratore ha scritto in un tweet: “Google raccoglie informazioni dettagliate sui propri utenti, incluse le loro posizioni fisiche, per indirizzare gli utenti alla pubblicità. Spesso, questo viene fatto senza il consenso o la consapevolezza degli utenti.”
Movimento dei prezzi
Mercoledì, le azioni Alphabet di classe A non hanno visto alcuna variazione sostanziale di prezzo, a 1.420,28 dollari.
Le azioni di classe C della società erano in ribasso dello 0,13%, a 1.416 dollari, nella sessione seguente alla chiusura dei mercati.
Il titolo GOOGL aveva chiuso la sessione regolare per lo più senza variazioni, a 1.417,84 dollari.