La volatilità di Bitcoin (CRYPTO:BTC) è ormai cosa risaputa, ma il Chief Investment Officer di Bitwise, Matt Hougan, sostiene che, se inserito nel contesto di un portafoglio più ampio, questo asset potrebbe migliorare le performance senza aumentarne in modo sproporzionato il rischio.
In una nota pubblicata da Bitwise Asset Management il 3 giugno, Hougan mette in discussione la pratica convenzionale di valutare Bitcoin in modo isolato.
“Quando pensate di aggiungere Bitcoin a un portafoglio, non fatelo isolatamente. Pensateci nel contesto del vostro intero budget di rischio”, ha scritto.
Hougan ha esaminato diverse allocazioni ipotetiche di portafoglio dal 2017 al 2024, confrontando le tradizionali ripartizioni 60/40 tra azioni e obbligazioni con varianti che includono Bitcoin.
Mentre un’allocazione del 5% a Bitcoin ha aumentato significativamente i rendimenti, dal 107% al 207%, la volatilità complessiva del portafoglio, misurata dalla deviazione standard, è aumentata solo modestamente, dall’11,3% al 12,5%.
Questo profilo di rischio-rendimento, ha detto Hougan, dimostra che “l’aggiunta di Bitcoin ai portafogli ha storicamente aumentato i rendimenti senza aumentare significativamente il rischio”, citando la bassa correlazione di Bitcoin sia con le azioni che con il reddito fisso.
Ma Hougan propone che un metodo più efficace possa comportare l’aggiustamento di altre componenti del portafoglio per compensare il rischio di Bitcoin.
In un modello, Hougan esplora un portafoglio che aggiunge il 5% di Bitcoin, aumentando contemporaneamente l’esposizione obbligazionaria e orientandola verso titoli del Tesoro a breve termine.
Questa combinazione, definita Portafoglio 3, ha superato l’allocazione tradizionale e ha persino eguagliato il rendimento del portafoglio potenziato con Bitcoin, ma con un rischio inferiore.
L’analisi prosegue con un Portafoglio 4, che riduce l’esposizione azionaria al 40%, aumenta le obbligazioni al 50% e alloca il 10% a Bitcoin.
Questa configurazione ha generato rendimenti più elevati con meno volatilità rispetto ai portafogli con maggiore rischio azionario e minore esposizione alle criptovalute.
“Il Portafoglio 3 ha generato rendimenti più elevati rispetto al Portafoglio 1 e all’incirca gli stessi rendimenti del Portafoglio 2 con meno rischio di entrambi”, ha osservato Hougan.
Il suggerimento non è prescrittivo, ma piuttosto un invito agli investitori a ripensare a come inserire Bitcoin nella loro strategia finanziaria più ampia.
Hougan ha riconosciuto che i rendimenti eccezionali di Bitcoin negli anni precedenti potrebbero non ripetersi, avvertendo: “Naturalmente, non c’è garanzia che questo persista in futuro”. Tuttavia, insiste sul fatto che ripensare il metodo di allocazione è fondamentale: “Ti fa chiedere: e se si spingesse oltre?”
L’analisi si basa su dati Bloomberg, che coprono una gamma di asset tradizionali e cripto da gennaio 2017 a dicembre 2024, e non tiene conto di tasse o commissioni di transazione.
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