Furbetti del cashback nel mirino del Fisco

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C’è chi arriva a fare quasi 150 operazioni per pagare un pieno di benzina, con l’obiettivo di scalare posizioni nella classifica del Super Cashback. I benzinai protestano per le commissioni stellari

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Praticamente un record: 148 transazioni in un’ora e mezza. Un automobilista a Nervesa della Battaglia, nel trevigiano, ha fatto il pieno ma lo ha pagato frazionandolo in micro transazioni. Un matto? Macché. Probabilmente un furbetto del cashback, che ha voluto così aggiungere pagamenti per scalare la classifica che dà diritto al rimborso da parte dello Stato. A smenarci, in questo caso, non è solo il benzinaio – costretto a pagare commissioni stellari – ma anche i cittadini che partecipano onestamente al programma del cashback. E per questo il Fisco pare abbia deciso di avviare dei controlli.

COME FUNZIONA IL CASHBACK

Sotto Natale non si parlava d’altro. Tutti pazzi per il programma introdotto dall’ormai ex governo Conte che consentiva di recuperare il 10% di quanto speso, pagando con carte e sistemi tracciabili, app comprese. Da gennaio il piano cashless è entrato a regime. Chi si è registrato sull’app IO, può ottenere il rimborso per gli acquisti pagati con carte e bancomat, a patto che si facciano 50 operazioni in 6 mesi, quindi fino al 30 giugno, per un massimo di 150 euro. A fare più gola, soprattutto ai “furbetti”, però, c’è il Super Cashback che prevede un premio di 1.500 euro per i primi 100mila cittadini che alla fine del periodo avranno totalizzato il numero maggiore di transazioni elettroniche. E proprio qui si stanno concentrando gli approfondimenti del Fisco…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.