L’inflazione metterà alla prova i nervi della Fed

1' di lettura

Columbia Threadneedle Investments prevede che nei prossimi mesi l’inflazione continuerà a salire e la banca centrale USA subirà crescenti pressioni per farle cambiare il suo atteggiamento ultra-accomodante

Ricevi una notifica con le ultime notizie, i nostri articoli e altro ancora!

Aumentano i timori di mercati e investitori che l’inflazione sia avviata su un percorso di rialzo permanente, Se la Fed davvero intende come dice premere più a lungo sull’acceleratore, i tassi nel breve termine rimarranno più bassi più a lungo, ma riuscirà a mantenere i nervi saldi? Di recente è stata messo alla prova la sua forward guidance, con il mercato che ha iniziato a prezzare un ritmo di rialzo dei tassi di interesse leggermente più aggressivo, e quando l’inflazione continuerà a salire in corso d’anno, la Fed subirà crescenti pressioni a cambiare atteggiamento. Anche una colomba come Larry Summers inizia a vedere un certo rischio di inflazione nello stimolo fiscale di Biden, che probabilmente metterà alla prova la Fed.

LA CORRELAZIONE NEGATIVA TRA AZIONI E BOND

Sono le conclusioni cui giungono Adrian Hilton, responsabile tassi globali e debito dei mercati emergenti e Edward Al-Hussainy, analista senior tassi d’interesse e valute, di Columbia Threadneedle Investments, che in un commento analizzano gli effetti dell’aumento dell’inflazione su azioni e obbligazioni. In particolare i due esperti di Columbia si chiedono se la correlazione negativa tra azioni e obbligazioni, dominante negli ultimi 20 anni, vale a dire da quando l’inflazione si è stabilizzata intorno al 2%, possa essere destinata a cambiare. La domanda resta aperta, e comunque è improbabile un cambiamento repentino, ma la correlazione negativa ma potrebbe iniziare a incrinarsi se l’inflazione dovesse salire ulteriormente…

Continua la lettura

Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.